Pattinaggio in piazza: le follie dell’imperatore!

Follie imperatoreMa….ma……ma….una pista di pattinaggio già c’era in questa città, molto bella, in un contesto gradevole come i giardini pubblici (prima che diventassero “zoo di Berlino”). L’avete smantellata. Rappresentava una delle famose eccellenze di cui sento tanto parlare qui da voi, infatti non so quante città di pianura possono vantare una simile attrattiva, eppure avete fatto in modo di farla scomparire, lasciando come biglietto da visita un accogliente nulla, circondato da una rete di plastica.

Ieri mattina la grande sorpresa: esco dalla mia botte e sulla piazza dove vivo scopro un’altra nuova, posticcia pista di pattinaggio. Subito mi accorgo che però qualcosa non va.
Le auto smarrite arrivano alle transenne da un paio di vie e si imbottigliano tutte in via Mazzini, iniziando a girare per il centro all’impazzata, alla ricerca di una via d’uscita o di un costoso parcheggio. Allora si dirigono verso gli spalti, ma anche in quel caso transenne e posti auto anch’essi occupati per lavori.

A quel punto mi chiedo di chi sia stata questa bella pensata e provo a chiedere in giro, ma nessuno ne sapeva nulla, nemmeno chi dovrebbe sapere, quelli che voi chiamate assessori e consiglieri, i quali mi guardavano smarriti dando LORO A ME del pazzo visionario,del vecchio ubriacone. Ma al di là dell’autore, mi chiedo quale sia il vostro concetto di democrazia e accoglienza. Democrazia perchè se in un contesto decisionale “collettivo” nessuno sa chi decide e soprattutto cosa, il fatto è grave. Solo un “CESARE” a mia memoria, poteva scavalcare il Senato, persino il buon NERONE amava consultarsi almeno con il vecchio Seneca. Accoglienza? Mi dicono che in questo periodo dell’anno le botteghe attendono clienti dai paesi vicini, puntando molto su questo mese per risollevare le sorti di un’economia in crisi, ma ahimè, gli eventuali visitatori stranieri si troveranno in un labirinto di cantieri e divieti tali che districarsi sarà un’impresa, e una volta sbrogliata la matassa forse potranno parcheggiare nei pochi posti rimasti, tra i più cari della penisola. Scrivo ogni giorno all’amico GRASSANO, perchè ogni giorno riuscite a stupirmi.Per mia fortuna io mi stupisco e basta, ma intorno a me percepisco rabbia, sconforto e delusione, per chi dovrebbe gestire, programmare, costruire e invece sembra ogni giorno che passa sempre più vittima dell’improvvisazione.

O forse questa volta a sbagliare è il povero Diogene, che di democrazia magari poco s’intende: infatti un grande statista del secolo scorso, tale W. Churchill, diceva: “la democrazia funziona quando a decidere si è in due e uno è malato”.
Ad Alessandria evidentemente l’avete preso in parola.

Diogene “il cane”