Opponiamoci allo sfruttamento indiscriminato dei lavoratori

Ormai non c’è angolo d’Italia (e del mondo) in cui non esista una crisi aziendale in cui i lavoratori, ivi sfruttati, non siano a rischio di licenziamento: questo è l’effetto attuale prodotto dalla crisi strutturale del capitalismo moderno, sottoprodotto bestiale del nuovo potere oligarchico economico-finanziario globale.

In Sardegna un gruppo di coraggiose e determinate lavoratrici ha occupato per disperazione la galleria di una miniera e costretto gli organi d’informazione nazionale a denunciare i paradossi del crimine occupazionale che stanno subendo. Ovunque ci sono lavoratori che lottano, salendo sui tetti o scendendo nelle miniere, avendo ormai più nulla da perdere, se non la propria vita, occupando quel che resta dei loro posti di lavoro a rischio di chiusura o di svendita, in nome della loro dignità e della sopravvivenza delle loro famiglie. Tutti noi sentiamo dal profondo una istintiva solidarietà con essi e vorremmo essere fisicamente al loro fianco per poter riuscire a resistere un minuto in più dei loro padroni sfruttatori.

Come in questi giorni succede allo stabilimento industriale ARIFLEX (ex Comital) sito in zona industriale D5 di Spinetta Marengo, nel territorio comunale di Alessandria. Qui 56 lavoratori di colpo si sono trovati, come regalo “natalizio”, l’annuncio di chiusura della loro fabbrica, nonostante gli incrementi e i premi di “produttività” loro riconosciuti dalla direzione aziendale fino al giorno prima, solo perché la “politica imprenditoriale” ricerca il massimo profitto finanziario e usa la “globalizzazione” come ricatto criminale contro la dignità umana. Ma la solidarietà umana, pur importante e moralmente doverosa, da sola non basta. Non basta sostenere solo a parole o con qualche “colletta” la lotta dei lavoratori dentro e fuori quei cancelli che li rinchiudono come animali da affamare, occorre che essa si trasformi in lotta di classe, ad oltranza, si generalizzi in ogni luogo di vita e di lavoro: SCIOPERO GENERALE AD OLTRANZA, OVUNQUE, DI TUTTI I LAVORATORI, OCCUPIAMO TUTTI I LUOGHI DI LAVORO E ASSEDIAMO I PALAZZI DEL POTERE, autogestiamoci le lotte dal basso col sindacalismo unitario di base !!! Dobbiamo tornare a “fare paura” al capitalismo, organizzandoci come i “SOVIET” bolscevichi nati nella Russia zarista d’inizio novecento, prima che la Rivoluzione d’Ottobre venisse tradita dai burocrati stalinisti: GOVERNINO i “CONSIGLI” dei LAVORATORI!

Un vero governo dei lavoratori sarà possibile solo con l’impegno diretto, in prima persona, di ognuno di noi, senza concedere più alcuna delega passiva agli opportunisti abili a fare politica solo per la loro carriera personale: BASTA FARCI INCANTARE DA CHI SA PARLARE BENE MA POI AGISCE MALE, perché la corruzione non è solo economica ma anche e soprattutto morale, incentivata dal disimpegno, dalla passività, dalla rassegnazione. I lavoratori subordinati hanno una immensa forza: senza di essi la classe dei capitalisti non potrebbe sopravvivere, in quanto senza lo sfruttamento del ricco sul povero il
“muro” del potere capitalistico, con la sua devastazione sociale, ambientale e morale, crollerebbe di colpo, perché è solo la mancanza di coscienza e di solidarietà di classe della servile manodopera a permettergli ancora di esistere, depredare ed arricchirsi.

Il Partito Comunista dei Lavoratori si è costruito contro il capitalismo, contro lo
stalinismo, contro il triste cascame delle loro tradizioni e delle loro truffe. Attorno a una morale di classe e al programma del marxismo rivoluzionario: quello che riconduce ogni lotta ad una alternativa di società e di potere in cui siano i lavoratori a comandare; quello della rivoluzione sociale e del governo dei lavoratori. Su questo programma e su questi princìpi lavoriamo a raggruppare forze, costruire organizzazione, radicare presenza e intervento nei luoghi di lavoro e in ogni movimento di resistenza sociale. La crisi storica del capitalismo, il fallimento del riformismo in ogni sua variante, ripropongono più che mai la centralità della costruzione del partito rivoluzionario e dell’internazionale rivoluzionaria. Questa è la nostra impresa. Chiediamo a tutti i lavoratori, a tutti i comunisti onesti, a tutti i militanti nei comitati di lotta, nelle organizzazioni sindacali e sociali, quale che sia la loro provenienza, di portare a questa impresa il proprio contributo.
Claudio Ferro
Partito Comunista dei Lavoratori – Alessandria