E’ più eccezionale che raro che una commissione tecnica di vigilanza in ambito sanitario possa assurgere all’attenzione della cronaca, al di là dello stretto perimetro degli addetti ai lavori. Se succede, e se addirittura la Asl suddetta (che è poi quella provinciale di Alessandria) decide di insediare una seconda commissione con il compito di controllare l’operato della prima, è lecito incuriosirsi, e provare a saperne di più.
“Il nostro è un mestiere difficile – sorride sornione il dottor Giuseppe Pollarolo, responsabile della Commissione di Vigilanza strutture residenziali pubbliche e private della Asl AL – perché dobbiamo occuparci di tutte le strutture socio sanitarie e socio educative che operano sul territorio provinciale, autorizzandone il funzionamento, e poi verificando nel tempo, con controlli periodici, che l’attività venga svolta nel pieno rispetto delle normative, e con i necessari requisiti di qualità, efficienza e correttezza. In più ci occupiamo dell’accreditamento delle strutture. Se ora qualcuno intende vigilare sul nostro operato siamo qui, senza assolutamente nulla da nascondere”.
Fin qui, però, non si va oltre il burocratese. Cerchiamo allora di capire meglio la situazione: in provincia di Alessandria esistono centinaia di strutture (quasi tutte private, e non sempre convenzionate con il pubblico) che a vario titolo offrono prestazioni e servizi indirizzati ad anziani, minori, disabili. Tanto per avere un’idea, parliamo di circa 150 realtà solo nel settore case di riposo: a partire da grandi strutture alessandrine (Borsalino, Basile, Orchidea, Platano, Capra ecc) fino a tanti piccoli ‘ricoveri’ ubicati nei comuni in tutta la provincia, e spesso molto radicati nel territorio.
Poi ci sono le strutture per disabili (anche qui piuttosto numerose, e spesso con ottimi livelli di specializzazione) e quelle per minori senza famiglia, oppure con famiglia ma anche seri problemi di tipo fisico o psichico (“settore delicatissimo – conferma Pollarolo -, con varie articolazioni e complessità al suo interno”).
Insomma, un universo di riferimento variegato e ricco di problematiche. Ma anche, inutile negarlo, un terreno di business di non trascurabile entità, e soprattutto in passato ‘terreno di caccia’ persino per la politica (nessuno ci ha mai indagato a fondo, per delicatezza, discrezione o altro: ma osservare da vicino l’orientamento di voto e di preferenze all’interno di certe strutture avrebbe potuto fornire indicazioni illuminanti, probabilmente).
Ma perché Giuseppe Pollarolo, da una vita dirigente medico all’interno dell’universo sanitario provinciale (“lavoro nell’alessandrino dal 1990, ed elencare tutti gli incarichi ricoperti sarebbe lungo e noioso: comunque tanti: e sono alla guida di questa commissione dalla fine del 2010″) sarebbe diventato un sorvegliato speciale, al punto che i vertici dell’Asl hanno nominato appunto, lo scorso 30 settembre, una commissione di esperti per la ‘verifica delle attività di autorizzazione, vigilanza e inserimento degli ospiti sui presidi socio sanitari, socio assistenziali e socio educativi”?
Insomma, come mai il controllore è diventato controllato?
Oltretutto in un momento di forte ‘transizione’ per il settore, poichè entro qualche mese la Regione Piemonte provvederà ad un nuova ‘infornata’ di nomine dirigenziali, a cui difficilmente la Asl Al (già oggetto di speciali ‘attenzioni‘ dell’assessore Saitta nei mesi scorsi) sarà immune. Attualmente la ‘triade’ di vertice è costituita dal direttore generale Paolo Marforio, dal direttore sanitario Francesco Ricagni e dal direttore amministrativo Stefano Manfredi.
“Non sta a me rispondere – spiega Pollarolo -, posso solo ribadire di aver preso atto, e di aver già mandato documentazione alla commissione: siamo in attesa, e a disposizione. Naturalmente noi siamo una struttura dell’Asl, e il direttore generale, se lo ritiene, può rimuovermi in qualsiasi momento”. Ipotesi, in realtà, alquanto temuta da non pochi operatori del settore, che sono pronti a giurare che Pollarolo è sì apparentemente un po’ burbero, ma professionista di grande competenza e preparazione, che ha garantito in questi anni una vigilanza scrupolosa ed equilibrata.
“Ma sa, in questo settore operano tante persone e realtà diverse, e tanti sono gli interessi in ballo: noi il nostro dovere lo abbiamo sempre fatto, e siamo a disposizione di chiunque voglia verificarlo”, sorride. Altro non aggiunge. Per ora.
Ettore Grassano