L’Alessandria e Alessandria. Considerazioni a margine di un incontro alla LIUC di Castellanza

Borio Lucadi Luca Borio*

C’è un episodio che mi piace raccontare, ricordando il primo approccio della nuova proprietà dell’Alessandria all’universo Grigio. Volendo seguire la squadra nella trasferta di Milazzo, quel febbraio del 2013 andammo alla ricerca di una sciarpa coi colori della squadra che fosse un nostro segnale distintivo e testimoniasse in modo inequivocabile la nostra passione. Non fu possibile trovarla, se non a fatica. Per fortuna il Presidente, grazie alla sua militanza di tifoso, ne aveva una da prestarmi. Volevamo semplicemente una sciarpa, qualcosa di estremamente pratico, quotidiano e, pensavamo, facilmente raggiungibile: ma anche un segnale d’identità che non poteva non essere da qualche parte.

Dare valore a quell’immagine e sviluppare la percezione dia quel marchio che, pure, ci sembravano largamente conosciuti, è stato il primo impegno della nostra esperienza alla guida dell’Alessandria. Un’immagine in cui si potessero riconoscere ed esserne fieri i tifosi e gli alessandrini e che nello stesso tempo potesse divenire strumento di relazione e incontro dei soggetti che agiscono sul territorio, dalle istituzioni alle realtà economiche e imprenditoriali. E non solo: un’immagine che promuovesse un’idea di sport in cui i valori del confronto, della lealtà e del rispetto delle regole costituissero pratica quotidiana da usare e divulgare, partendo dall’universo delle scuole e dei giovani.

I mesi di lavoro che sono seguiti hanno cercato di soddisfare progressivamente questaAlessandria calcio logo 2014-2015 esigenza, nella consapevolezza che la migliore riconoscibilità del “brand Alessandria calcio” è lo strumento attraverso il quale passa la crescita della società e del mondo che le gira intorno. Calcio dunque e certamente, ma non solo. Questi, in breve, i presupposti che ho illustrato nei giorni scorsi alla LIUC di Castellanza nell’incontro organizzato da Lega Pro rivolto ai dirigenti delle società e agli studenti di quella Università.

Presupposti supportati dall’esperienza dei molti progetti realizzati da Alessandria calcio che, in questi mesi, hanno coinvolto il territorio e le sue articolazioni, da GiocALMocca, l’iniziativa sviluppata con le scuole della città e i supporto della Centrale del Latte, ad Alessandria Village e ViviAlessandria che, con il supporto di Ascom di Alessandria, intendono promuovere le eccellenze turistiche ed enogatronomiche alessandrine immaginando che il calcio possa essere strumento di promozione di gusto e benessere.

Considero l’incontro di Castellanza un riconoscimento importante per il lavoro fatto qui dalla società: un lavoro che è andato in crescendo con l’affermarsi della riconoscibilità del marchio della società e con il consolidarsi di rapporti e relazioni che ritenevamo da subito fosse fondamentale riuscire a instaurare. Ovvio che questo sia solo l’inizio di quel “programma pluridecennale” pensato dal nostro Presidente, Luca di Masi; un programma che non ha evidentemente prospettive solo sportive ma pensa a una società sempre più forte, radicata e rappresentativa dell’immagine della città, della sua economia e della sua cultura. Una città che è con i Grigi ma grigia non è.

*Direttore Commerciale Alessandria calcio