Ottria: “Subito risorse per i comuni alluvionati, e un progetto di messa in sicurezza del territorio”

Ottria 2Nell’ambito dell’alluvione che ha colpito l’alessandrino il 13 ottobre scorso, venerdì scorso il consigliere regionale Walter Ottria (Pd) si è recato nel tortonese per una serie di incontri con i Sindaci di alcuni paesi al fine di verificare quali siano le prime difficoltá alle quali devono far fronte, e in che modo la Regione può velocemente dare una mano; anche perché sono particolarmente allarmanti le ipotesi della Protezione Civile che, durante la commissione regionale ambiente della scorsa settimana, ha quantificato i danni nel territorio dell’alessandrino in circa 300 milioni di euro tra quelli al pubblico e ai privati.

Queste le problematiche principali sollevate dai Comuni e dal consigliere Ottria:Alluvione Bormida Alessandria

“In primis è necessario chiarire i tempi con la quale la Regione pagherà i 5 milioni di euro derivanti dal Fondo per le emergenze, messi a disposizione dalla Regione nelle ore successive l’alluvione, in modo da mettere in condizione i Comuni di programmare in modo efficace le loro politiche fiscali per agevolare al massimo i privati e le aziende colpite. Connesso a questo è necessario aiutare i Comuni a cui è stato chiesto – paradossalmente – di pagare anche alte somme per lo smaltimento e il trasporto dei materiali alluvionali presso la sede del Consorzio Rifiuti.”

“In un secondo momento, poi, sarà necessario attivare un tavolo di lavoro a regia regionale con tutti i Comuni interessati dall’alluvione del 13 ottobre scorso, con particolare riferimento a quelli posti sull’asta del torrente Grue e della Val Curone, in modo da redarre un progetto di messa in sicurezza coerente per tutta la zona. Da parte della Regione, sarà necessario rivedere le mappe di pericolosità alluvionale in modo da inserire anche alcune delle zone colpite tra quelle sensibili.

In ultimo sarà necessario riprendere il discorso della gestione degli alvei dei fiumi e della loro messa in sicurezza; al fine di risolvere, in modo ecologicamente sostenibile e condiviso, il problema dei detriti e di rallentare la velocità delle acque”.