24 maggio 1922 (sempre nella preistoria) [Ars Eloquendi Goliardiae]

1970--pontifexdi Antonio Silvani.

Siamo sempre nella preistoria, ma sono passati 20 ani e più ed arriviamo al 1922, al 24 maggio 1922…

… ano in cui Baffone diventa Segretario Generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (sfiga per il mondo intero…)…

… ano in cui si svolge la marcia su Roma e u Sicutón riceve da sua maestà il re Tinavéla (detto anche “u Rapucì“) l’incarico di primo ministro (inizia la grande sfiga per l’Italia)…

… ano e giorno in cui il fiume Tanaro, imitando quello che fece pochi anni prima il suo collega veneto, “mormorava calmo e placido, ma anche molto goduto, per la nascita dell’AGA“!

1)-le-colonne-Perché il giorno 24 maggio 1922 dalle pagine del numero unico Goliardico “Noi siamo le Colonne” (vedi doc. 1) viene annunciata la nascita della AGA (Associazione Goliardi Alessandrini)!

Qualche beneamato lettore che, dopo anni ed anni di studi teorici e pratici, si è specializzato in “rottura dei cabasisi”, potrebbe sollevarci (oltre all’ipertrofico sacro sacchetto) questa obiezione: “Hai sempre parlato di O.G.A.K. ed ora spunta l’A.G.A… ma che significa tutto ciò?”

Si tranquillizzino questi frantumatori di umane coglie, che sveleremo l’arcano!

L’AGA, nata per prima, era l’associazione che raccoglieva tutti gli studenti universitari alessandrini, mentre invece per quelli che, sentito il richiamo di Bacco, Tabacco e Venere, volevano partecitpare da protagonisti ai casini Goliardici, fu creato l’O.G.A.K. (Ordo Goliardicus Agae Khanis).

2)-AGA-i-noveL’AGA fu fondata da nove menti illuminate dell’epoca (vedi doc 2) di cui ci ricordiamo:

Umberto Antonioletti (“a“), in seguito dirigente, colonna della gloriosa Borsalino, una delle persone più acute, ma anche cordiali, squisite e gentili che abbiamo mai conosciuto.

Giovanni Casabassa (“b“), divenuto poi generale e, cosa molto più importante, nonno materno delle “nazionali” Benedetta e Cristina Parodi (meno male che le nipoti hanno ereditato il nasino della nonna!).

Zonca (di costui dimenticammo il nome) (“c“), di lui sappiamo solo che si lanciò con successo nella carriera veterinaria.

Giulio Paris (“d“), da spirito Goliardico giovanile e ribelle a temibile e temuto, storico preside dell’Istituto Tecnico per Ragionieri e Geometri Leonardo da Vinci di Alessandria. Si narra, tanto per fare un esempio, che verso la fine degli anni ’60 e, per motivi di età, della sua carriera, facesse sospendere una procace (anzi, molto procace) studentessa, rea di aver percorso i corridoi della scuola col grembiule sbottonato!

Il comportamento di questo Giulio alessandrino ci ricorda il Tetta, un Goliarda trevigiano con un primato invidiabile: era considerato il più grosso bestemmiatore italiano e coerentemente al suo blasfemo verbale girava il mondo con una verde corona di spine (ovviamente di plastica) sotto il Berrectaculum. Quando lo conoscemmo, il Tetta ricopriva un incarico, ci sembra di lettere, in una scuola media superiore ed era noto per aver chiesto ed ottenuto la sospensione di una sua studentessa rea di aver esclamato “Cazzo!” in classe…

Gli altri hanno cognomi molto conosciuti nell’alessandrino, ma di loro non sappiamo la classica beata fava… se qualcuno dei lettori avesse qualche notizia, materiale, foto, testimonianze, reliquie varie, non solo su questi personaggi, ma su tutto quanto abbiamo narrato fino ad ora e sulla Goliardia alessandrina in generale, lo preghiamo di farci partecipi… avrà la nostra sempiterna, pontificale, perpetua riconoscenza!

Ricavate dalle pagine di “Noi siamo le Colonne” riportiamo qui di seguito le righe più significative dell’articolo del sè dicente Jauffré Rudel (uno dei magici nove) “Viva l’AGA”, che parla della nascita di questa Associazione.

Non esiste in Alessandria (…) nessuna università.

Mancando l’università non si capisce, a prima vista, (…) la necessità di un’Associazione di Studenti Universitari. Invece l’Associazione c’è gia da quasi un mese, si chiama AGA, abita in via Alessandro III n. 3, conta più di cento soci ed è così florida, pingue e gaia da festeggiare la sua prima ricorrenza mensile con la pubblicazione del presente numero. (…)

Mi entusiamano le cose inutili, mi sembrano le uniche degne di essere vissute, se non altro perchè gli altri si affannano tutti a inseguire le cose utili senza accorgersi che, viceversa, sono inutili anch’esse.

Poichè l’importante non è che esista l’università bensì gli studenti, in Alessandria ne esistono due o trecento. Ergo si può costituire un’Associazione Goliardica: Basta trovare un locale, essere più di dieci, avere tempo da perdere, fissare una quota sociale e non avere neppure la minima idea dello scopo per cui ci si riunisce.

Si parla poi della sede…

“Un signore di buon cuore, proprietario di un caffè, di sette biliardi e di una simpatica cassiera, ha ceduto il locale con la speranza – ooh l’ingenuo! – che gli studenti, adunati, ordinassero qualche consumazione al buffet (senza pensare che avrebbero consumato soltanto la luce elettrica). Il tempo, essendo l’unica cosa che gli studenti posseggono, è anche la sola cosa che possano perdere. Questo è l’AGA. Lo scopo? Oh bella! C’è bisogno di uno scopo? Basta sapere ed essere convinti che si è costituita: se lo scopo non c’è, si trovarà. Intanto si faccia un numero unico per avvertire il pubblico che si sta cercando uno scopo. Chissà che nella seconda ricorrenza non esca un altro numero con lo scopo. Senza fretta. (…)”

3)-BaletaIl citato bar è il caffè Gagino, sito in via Alessandro III n° 3… pochi forse si rammentano di un esercizio il cui gestore aveva questo nome, ma intere generazioni si ricordano del successore, si ricordano di Carlo Gemme, universalmente conosciuto come BALETA! (doc 3). Parleremo ad abundantiam del caffè Baleta, la culla della Goliardia alessandrina.

Ogni associazione, ente, partito politico, ecc. che si rispetti ha un suo programma e l’AGA non era da meno. Ecco alcuni punti del suo programma.

“1 – Curare lo sviluppo intellettuale, spirituale e specialmente morale dei soci per mezzo dei balli (…)

2 – Spiegare alle sartine, alle modiste, alle borsaline, per mezzo di pubbliche conferenze e con privati colloqui nei boudoirs… di riva Tanaro, che cosa siano i Goliardi effinchè esse non li confondano con le persone per bene (…)

3 – Promuovere passeggiate collettive con studentesse delle scuole medie in modo che si stringano sempre di più i rapporti… di buona amicizia.

4 – Combattere strenuamente le società antialcoliche (…)

Ecco un programma che ha veramente la garanzia di essere molto poco serio: come deve diventare, se anche non lo è, il programma della nostra inutile, oziosa ed incomprensibile Associazione.”

Sicuramente Matteo Renzi avrà letto queste pagine e da esse avrà attinto a piene mani per delineare strategia e programma del suo governo…

… Passano i mesi e, a differenza del governucolo appena citato, la Goliardia alessandrina si dà da fare, sia con la normale routine che, con un evento musicale di rilievo nazionale.

4)-la-bella-borsalinaNel 1909 a Torino era stata lanciata l’operetta Goliardica “Addio Giovinezza”: Alessandria, che non è mai stata da meno dei fratelli bugianén, onorò il proverbio “chi di operetta ferisce, di operetta perisce” e, grazie alla fervida mente di Nicola Basile, colui che passò alla storia come il più grande sindaco della città di Gagliaudo, nacque nel 1926 il libretto dell’operetta “La bella borsalina“.

Il maestro Amilcare Ferrari la musicò e fu rappresentata in prima nazionale al cinema teatro Moderno, dalla compagnia comica Cioni (doc 4).

Fu un successone, anche fuori Alessandria, ma purtroppo, come tutte le belle cose di questa città, cadde nell’oblio, non solo, ma sembra che parole e musica de “La bella borsalina” siano andate irrimediabilmente perdute!

Amen.