CIA: “Una buona vendemmia, ma ora contiamo i danni del maltempo!”

Ameglio e altriNon sarà una delle “vendemmie del secolo”, dato anche l’andamento climatico altalenante di questa estate, ma il raccolto delle uve di questo 2014 è stato valutato, nel complesso, in maniera soddisfacente da parte dei diretti interessati.

A dar voce dell’andamento della vendemmia sono Gian Piero Ameglio, presidente provinciale CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), Carlo Ricagni, direttore, Alessandro Poretti, per Valli Unite zona Tortona, Angelo Prando, per Bellati Carla, zona Acqui Terme, Marco Tacchino, per Forti del Vento, zona Ovada.

“Una vendemmia molto ampia e buona, non con alte gradazioni di vino ma comunque con prodotti, alla fine, molto profumati” ha dichiarato Gian Piero Ameglio “il maltempo che ha caratterizzato l’estate non era promettente ma fortunatamente i raccolti sono stati buoni e ci saranno prodotti di qualità anche per il 2014.”

Nel complesso è stato il mese di settembre quello che ha dato maggiori soddisfazioni ai viticoltori, dopo un luglio ed un agosto deludenti.

Per la zona di Ovada, ad esempio, la vendemmia 2014 è stata particolarmente difficoltosa dal punto di vista della gestione degli stessi vigneti, combattendo con successo malattie come peronospora e oidio, e garantendo al vino un minore tenore alcolico ma, come anticipato, migliore nelle profumazioni.

Un dato da sottolineare è, invece, il calo della produzione, tra il 20 e 30%, mentre perVigneti Massa 1 quanto concerne vini più pregiati, quali l’Ovada Dogc, buoni responsi arriveranno solo dai vigneti più vocati con un’ulteriore selezione in vendemmia. Niente di nuovo, infine, per quanto concerne i prezzi.

Buone notizie anche per acquese e novese che, nonostante il clima piovoso, hanno fatto registrare buone rese dei vitigni con punte di gradazione elevate, per quanto concerne l’acquese, su Barbera, Merlot, Cabernet e Albarossa. Nel novese, la Paritetica per il Gavi ha garantito un prezzo del prodotto remunerativo per i prodotti di uva.
Riduzioni della resa, invece, per quanto riguarda il tortonese con vini quali il Cortese e il Dolcetto ma nelle zone meglio esposte al calore la qualità è stata buona. Per vitigni quali Timorasso e Barbera grado e resa sono stati più che soddisfacenti.
“Rispetto al trend degli ultimi 15 anni, eccessiva umidità e carenza di luce daranno ai vini caratteristiche differenti, ma questo lo scopriremo tra sei mesi, anche tra un anno. Una cosa è certa: l’impegno e la cura nel lavoro premieranno chi ha lavorato in tal senso” ha dichiarato Alessandro Poretti (Valli Unite, zona Tortona).

Si preannuncia, infine, buona la qualità dei vini nel casalese con gradazioni che, nonostante le previsioni iniziali, si ritengono buone. In generale, la qualità dei vini dovrebbe arrivare sin oltre i 12 gradi.
Vini come Grignolino e Freisa si preannunciano, addirittura, di ottima annata.
In controtendenza, invece, le produzioni, in calo di circa il 30% rispetto allo scorso anno, con percentuali maggiori per il Barbera, la cui fioritura è coincisa con un periodo di piogge abbondanti.

In costante aggiornamento, infine, la situazione nell’Ovadese, Tortonese e Novese, le zone della provincia di Alessandria più danneggiate dal forte maltempo degli ultimi giorni.

Secondo le ultime notizie, nell’Ovadese le zone più colpite sono state Castelletto d’Orba, Montaldeo e Capriata d’Orba con le semine effettuate, e quelle future, compromesse dall’elevato livello dell’acqua (raggiunto il metro e mezzo) che ha invaso i campi. I problemi più seri, per quanto riguarda i vigneti, sono stati riscontrati nel Barbera e nell’Albarossa. Problemi seri anche per quanto riguarda la viabilità aziendale a causa di frane e allagamenti.

Nel tortonese non è ancora chiara la stima complessiva dei danni per il fango che ha coperto terreni già preparati per la semina e che, al momento, non si ritiene se siano recuperabili o meno. Molti campi sono stati erosi per le esondazioni. A Castelnuovo Scrivia grosse quantità di fieno sono andate perse mentre in un’azienda della Val Curone la conta dei danni ha riguardato interi stoccaggi di un anno di grano e fieno, già pronti per essere venduti.

Numerose le frane anche nel territorio di Gavi con aziende rimaste isolate e invase dal fango, anche nei capannoni dove si custodiscono le scorte.

La situazione è, al momento, in costante aggiornamento mentre per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.ciaal.it

Roberto Cavallero