La direttiva Water Framework prevede che entro il 2015 fiumi e laghi debbano raggiungere un “buono stato ecologico”. E’ l’Europa che lo chiede, verrebbe da dire, citando una ricorrente frase pronunciata dai politici.
Ma l’Italia e il Piemonte sembrano molto lontani dall’ottenere questo obiettivo, raggiungibile soprattutto garantendo un adeguato deflusso delle acque nei nostri fiumi e torrenti (Piota compreso!).
Un deflusso, oggi, sempre più ridotto a causa dell’elevato numero di impianti idroelettrici: gli incentivi statali hanno scatenato una vera e propria corsa alla costruzione di centinaia di nuove centrali in particolare di piccola taglia, che ha portato alla saturazione del settore alpino e che interessa anche i corsi d’acqua appenninici.
Ora basta, è tempo di fermarci!
Per salvare ciò che rimane degli ambienti fluviali Legambiente, WWF, CIRF, CIPRA e moltissime organizzazioni impegnate nella difesa dell’ambiente hanno aderito ad un “Appello per la salvaguardia dei corsi d’acqua dall’eccesso di sfruttamento idroelettrico”(in allegato). Per rafforzare l’adesione nazionale, il Circolo Legambiente di Ovada, come molti altri Circoli di tutto il Piemonte, ha deciso di aderire singolarmente proprio perchè molto coinvolto dal problema.
Prendendo atto dei ritardi nel recepimento della Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, si richiede ai Ministeri competenti, al Parlamento e alle Regioni:
– l’immediata sospensione del rilascio di nuove concessioni,
– la revisione degli incentivi,
– il miglioramento dei controlli sul rispetto dei deflussi rilasciati in alveo.
Come Circolo Legambiente di Ovada abbiamo inviato in Provincia integrazioni alle osservazioni a suo tempo presentate dal Circolo Valle Scriva, in merito al progetto di una centrale idroelettrica sul Piota presso la Pieve di Silvano d’Orba.
Non riteniamo questo tratto di Piota idoneo allo sfruttamento per uso idroelettrico!
Uno degli aspetti negativi riguarda la prevista ricostruzione dello sbarramento in località Volpreto che interromperebbe il naturale trasporto solido (ghiaia e sabbia) peggiorando l’equilibrio dell’alveo già alterato da pesanti interventi di escavazione.
E’ inoltre previsto un allargamento della sezione del canale di adduzione, con asportazione di vegetazione, in un ambito vocato (nei piani regionali) alla funzione di corridoio ecologico. Meno acqua nel torrente causa minore diluizione degli scarichi e minor autodepurazione quindi maggiore inquinamento.
Oltre ai possibili disagi per la viabilità c’è da considerare la vulnerabilità del sito scelto per la costruzione della centrale: molto vicino all’alveo e raggiungibile dalle piene come evidenziato dal PAI e dal Piano Regolatore.
Al Comune di Silvano d’Orba, a tutti i Comuni della provincia, alla Provincia di Alessandria chiediamo di sottoscrivere l’appello (sarebbero le prime istituzioni a farlo!): il benessere di tutti noi non si può basare solo sullo sviluppo senza regole, la qualità della vita è data anche da come siamo capaci di vivere con ciò che ci circonda!
Michela Sericano
Presidente Circolo Progetto Ambiente, Legambiente Ovadese e Valle Scrivia