Alla Tavernetta del Castello [Ars Eloquendi Goliardiae]

1970--pontifexdi Antonio Silvani.

S.E. il Cardinale Antony Birdstone, Arcivescovo de la Cà Rùsa (molto noto al popolo filisteo come Tony Frisina), nella sua rubrica “Un tuffo nel passato” (tenuta in queste orgasmiche pagine elettroniche), lo die 29 junio de cotesto ano mostra una cartolina (quasi certamente risalente al pre-cambriano o a prima ancora) de la “Officina elettrica“, oggi copulata et inglobata in un modernissimo condominio.

Ebbene in una segreta di questo castello, all’inizio degli ani 69+1, fue constructa una structura nomata “Tavernetta del castello” che i figli de lo Ordo Goliardicus Agae Khanis – Supremus Alexandriae elessero a loro dimora atque musicale scannatoio! Per questa ragione le abili mani del severo Bicius, sottratte momentaneamente da giochi et scorribande sottogonna, affrescarono alcuni muri con figure Goliardiche, scimmie e scimmioni cum Feluca et altri esseri, tutti rigorosamente stradotati in certi distretti anatomici ed ubriachi fradici.
Mani filistee, per contro, sacrileghe e solitamente dedite al più sfrenato onanismo, distrussero in una serie di laide ristrutturazioni questi sacri signacoli Goliardici, che andarono irrimediabilmente perduti!

Ne lo ano (non certamembro del Signore, ma solo nostro!) 1969+2 detta tavernetta fue eletta quale sede per lo svolgimento del “Ballo della mATRICOLA“, l’ultima magna Goliardica cagnara a cui partecipammo come Pontifex Maximus… e questo almeno sulla carta (ovviamente non quella a tre veli atta a forbire atraumaticamente la sottile et delicata cute del nostro vergine deretano).
La zombica, la diafana, la linfatica, la virtuale figura che prese il nostro posto e che, alla stregua di Marin Faliero (lo doge di coloro che veneravano et, ce lo auguriamo, venerano la mona), fue cancellato dagli anali, da li dagherrotipi, da li documenta de lo Ordine Nostro, fecero si che lo sacro Pontificato alexandrino ritornasse, quale dolce pondere, usque ad hodie, a poggiare sulle nostre ormai vetuste atque deboli spalle.

1)-1969+2---festa-della-matricola----tavernetta-del-castello-(2)La foto n° “1“, tratta dalla fedelissima gazzetta “Il Piccolo”, che anchora a li nostri die, come ne li tempi andati, omnia sape et omnia dicit sull’alexandrina res, mostra la Miss Goliardia 1969+2 in mezzo alle Damigelle et alle allupate presenze Goliardiche: non possiamo onorare la privacy di queste (allora) fanciulle in quanto il fedele cronista ne scrisse li nomina completi.
Spiccano in questo storico coriandolo di cronaca la Nostra Pontificale Figura (“a“), Attila il Cruento (“b“), Anèr Kardinal Prinx (“c“), Gengis Khan (“d“), et Natalis Penis Turgidus (“e“) Cardinale del Sacro Collegio.

2)-1969+2---festa-della-matricola----tavernetta-del-castelloLa foto “2” mostra la Miss Goliardia, appena eletta, onorata dal Pontifex Maximus Hildebrandus Aracnicus (sempre Noi) (“a“) et da lo Santo Gengis Khan (“b“). Il Cardinale Natalis Penis Turgidus, che in un futuro non immediato porterà all’altare la miss, osserva attento.
Sopra il numero 2 ecco un membro dell’Ordine, Vittorio, da tempo immemorabile nel paradiso Goliardico della Santa Triade.

3)-1969+2---festa-della-matricola----tavernetta-del-castelloAnche i Goliardi ognitanto si riposano: onorare in toto i Comandamenti di Bacco, Tabacco e Venere è uno stupendo compito, spiritualmente edificante, ma non certamente leggero…
Nella foto “3” sono immortalati i principali esponenti dell’alexandrino Ordine e, precisamembro:

– (“a“) Noi, nella nostra Pontificale imponenza, con pastorale in mano et futura consorte in grembo.
– (“b“) Il Santo Attila il Cruento nella sua quasi ieratica compostezza… in questa foto l’effige di questo nobile Goliarda ha sempre celato un mistero: dov’è localizzata la sua mano sinistra?
– (“c“) Il Santo Gengis Khan all’inizio di una campagna di conquista… per ora ha fatto sua una spalla… e poscia… “amor se mi vuoi bene più giù tu devi andar!”
– (“d“) Anèr Kardinal Prinx, Decano del Sacro Collegio, Santo dell’O.G.A.K. – S.Al. e PRINX, Principe dell’Italica Goliardia.
– (“e“) La Contessa di Canossa, consorte di Anèr.
– (“f”) Il Cardinale agli Esteri Bubu Deflorator.
– (“g“) Il già citato Cardinale Natalis Penis Turgidus e la Miss Goliardia, sua futura consorte.
– (“h“) Non ultima la nobillima Nencia da Barberino, Madre Badessa Generale dell’Ordine.

ATT00145Quando miriamo la foto n° 4 ci si chiude la strozza, un groppo serra la Nostra Pontificale gola et le lacrimali glandole, divenute ipertrofiche, riversano fiumi di salato liquido… siamo assaliti dalla commozione!
In questa foto, nomata “IL POKER D’ASSI”, sono immortalati quattro Goliardi, quattro persone de lo stesso Ordine (questa è la rarità) et anchora in carica, che possono vantare (citando solo i maggiori honori):

– (“a“) Hildebrandus Aracnicus, Pontifex Maximus in carica et Principe dell’Italica Goliardia.
– (“b“) Attila il Cruento, già Pontifex Maximus, Cardinale del Sacro Collegio et Santo dell’Ordine.
– (“c“) Gengis Khan, già Pontifex Maximus, Cardinale del Sacro Collegio et Santo dell’Ordine.
– (“d“) Anèr Kardinal Prinx, già Duca di Parma, Piacenza, Guastalla, Lunigiana et terrae limitrophae, Principe dell’Italica Goliardia, Santo O.G.A.K.-S.Al. et Decano del Sacro Collegio.

5)-1969+2---Culendario-GregoriANO-(2)Anche questa volta una foto esula da li commentaria ed è la n° 5.
I Goliardi hanno sempre venerato i santi del Culendario GregoriANO e, saepe et libenter, specialmente sui papiri (ne parleremo a suo tempo), sono comparsi brani, massimo settimanali, di questi culendari.
Tutto ciò ci stava stretto, ci sembrava incompleto, indegno nei confronti della Sacra Triade, ragion per cui una notte buia e tempestosa (le favole iniziano sempre così), raccogliemmo una quindicina di Goliardi O.G.A.K.-S.Al. attorno ad un tavolo (ovviamente imbandito) e, grazie ad una spremitura di meningi (i fighettoni di oggi, che raggiungono l’erezione solo esprimendosi nella lingua della perfida Albione, la chiamano brainstorming), crearono il culendario di un intero mese.
Ovviamente battezzammo napoleonicamente questo mese col nome di “Scopaio“!
Per la cronaca questo sforzo cerebrale fu catalizzato dalle condizioni climatiche della stanza in cui ci rinserrammo: i metereologi (allora il più noto era il Colonnello Baldracca o, al secolo, Bernacca) parlarono di una fitta nebula tabagica et di fiumi in piena di sacro Barbera…