«Che tu possa finire in un fosso, carogna!»
Da “Il Giramondo”, fiaba dei fratelli Grimm
Non è questo il Citazionista che avevo pensato di scrivere, ma a volte le cose prendono una piega inaspettata.
Ieri sera, tornando a casa, sono finito con l’auto in un fosso. Non mi sono fatto nulla io, non è successo nulla alla macchina. Andavo a 20 all’ora, non avevo bevuto e la vista ce l’ho ancora buona. Semplicemente, non ho capito ancora come, le ruote sono slittate sulla ghiaia. Era quasi mezzanotte.
Ho chiamato d’impulso Paolo, un amico che sapevo essere ancora sveglio, e gli ho raccontato il fatto. “Vengo a dare un’occhiata”, mi ha detto. Dopo una ventina di minuti è arrivato su un furgoncino insieme ad un altro amico, Nicola. Aveva chiamato i rinforzi. In un quarto d’ora i due mi trainano fuori dal fosso, non senza qualche imprevisto. Sono libero, posso tornare a casa.
Li guardo, questi due amici. Li conosco da tre anni, forse, ma ho la sensazione che mi vogliano bene da sempre. Guardandoli andare via, ho pensato che quando finisci in un fosso, anche senza volerlo, sei fortunato se hai qualcuno a cui puoi davvero chiedere un aiuto.
Io nel “fosso” ci sono finito tante volte, non solo ieri sera. Chissà dove sarei, adesso, se qualcuno non mi avesse aiutato a uscire. Provo gratitudine per la vita. Per i Paolo e i Nicola che non sono mai mancati, anche se non credo sinceramente di meritarli. Eppure ci sono. Mistero.
PS: la foto è di repertorio. Io ho una Panda.