Gli 80 euro, furbesca falsificazione di Renzi

Vorremmo spiegare, per dovere morale e politico, ai nostri concittadini perché ritentiamo il decreto IRPEF appena approvato dal Governo di Renzi, con l’appoggio di Sinistra Ecologia e Libertà, è dannoso e profondamente sbagliato, se non addirittura recessivo. In questo decreto sono presenti tagli molto pesanti ai Comuni, ai servizi sociali, alla sanità pubblica, all’informazione pubblica:

– dalla distribuzione degli 80 euro sono tagliati fuori i lavoratori precari, i disoccupati, i pensionati che forse verranno, forse, “considerati” nel 2015. Per gli altri verrà erogato “spot” solo per questo anno, mentre la riduzione dell’aliquota IRAP alle imprese è contabilizzata anche per gli anni 2015 e 2016;

– l’effetto sul PIL è nullo, perchè l’eventuale effetto positivo del taglio delle tasse è compensato dai tagli alla spesa. Da una mano danno, dall’altra prendono;

– non c’è ha alcun effetto redistributivo della ricchezza. I tagli avranno effetti pesantissimi sui bilanci dei Comuni e delle Regioni, che dovranno ridurre ulteriormente la spesa pubblica per i bisogni di tutti i cittadini. Verranno ridotte le, già poche, risorse per i servizi sociali, gli ospedali e per la sanità in genere, colpendo addirittura le spese per i disabili;

– nessuna lotta agli sprechi e tagli agli stipendi di dirigenti RAI, ma verranno licenziati centinaia di lavoratori precari dell’informazione pubblica regionale;

– i risparmi sui conti correnti saranno erosi ulteriormente, la tassa passa dal 20 al 26%;

– i lavoratori della sanità, dipendenti comunali, impiegati pubblici non avranno nessun rinnovo contrattuale per molto tempo.

I benefici promessi dal Partito Democratico e da Renzi in campagna elettorale sono compensati da tagli alla spesa e da nuove tasse. La manovra del governo è di centro destra, furbesca, demagogica e profondamente sbagliata. Spero che i cittadini riflettano, i politici cambiano le scelte politiche no.

Giovanni Cirri
Segretario Provinciale Partito della Rifondazione Comunista di Alessandria