Non incontravamo direttamente Rita Rossa da un po’, e qualcuno ce l’aveva descritta stanca, forse anche un po’ delusa per qualche recente battaglia politica andata non proprio ‘per il verso giusto’. Ma il sindaco di Alessandria, l’altra sera sul palcoscenico del Salotto del Mandrogno di Massimo Brusasco, ci è sembrata invece assolutamente ‘carica’, e anche capace di scherzare e sdrammatizzare certe situazioni. Nonché a tratti coinvolta dall’amarcord personale, perché tra gli altri ospiti della serata, dedicata ai Mondiali brasiliani di calcio, c’era anche l’ex calciatore professionista Stefano Civeriati (da Sale), suo coetaneo e compaesano. E poi ci si trovava comunque alla Casetta, nel quartiere ‘di famiglia’ di Rita Rossa, e tra tanti volti a lei noti e amici, tra cui la mamma e la zia. Insomma, un clima da festa estiva, che abbiamo ‘guastato’ giusto noi, con un’intervista di mezzanotte che ha immediatamente ricondotto il sindaco al proprio ruolo istituzionale, e alle priorità sul tappeto.
Sindaco Rossa, sul palco del Salotto lei ha appena ricordato il percorso che ci ha condotti sin qui, negli ultimi due anni. Parlando dei sacrifici sopportati dagli alessandrini: tema di grande attualità, con la valanga di scadenze tributarie di questi giorni…..
Lo so bene, e davvero gli abitanti di questa città hanno saputo sopportare il rigore, e l’aumento dei costi di determinati servizi, con grande senso di responsabilità. Del resto non avevamo altre vie d’uscita: riequilibrare il bilancio era una strada obbligata, e ci siamo riusciti, recuperando un disavanzo annuale di 26 milioni di euro. Un’enormità, ma ce l’abbiamo fatta, e senza mai arrivare a quei licenziamenti di massa che tanti temevano potessero essere inevitabili. Abbiamo ‘tagliato’ invece tutto ciò che era umanamente tagliabile. Partendo da una situazione non solo disastrosa, ma anche imbarazzante. Comprese fatture intestate al Comune per alberghi e ristoranti in Costa Azzurra: e tutto ciò è agli atti, non invento nulla.
Però nel frattempo, dicono gli alessandrini, nessuno ha più provveduto alla minima manutenzione stradale: e oggi in città c’è chi segnala le buche con cerchi e scritte colorate, per non perdere almeno il senso dell’umorismo. Nelle frazioni, naturalmente, è anche peggio…..
Lo so. Ma abbiamo stanziato 600 mila euro, e non è stato facile trovarli. I lavori di ripristino partono in questi giorni, e almeno le situazioni più drammatiche saranno affrontate e risolte. Vorrei però che fossero chiari alcuni numeri: abbiamo ‘tagliato’ 10 milioni di euro verso le partecipate, e avviato la loro profonda riorganizzazione; abbiamo ridotto le consulente esterne da 500 mila a 10 mila euro l’anno (sono rimaste soltanto consulenze tecnico legali che proprio non sono eliminabili); abbiamo ridotto le spese per manifestazioni da un milione a 13 mila euro l’anno, e drasticamente limitato i costi della politica, che erano arrivati ad un milione di euro all’anno: oggi un assessore guadagna a seconda dell’impegno da 800 a 1.110 euro netti al mese, e il sindaco 1.900 euro. Naturalmente 12 mensilità.
E i creditori del dissesto, che speranze hanno di incassare almeno una parte di quanto loro dovuto?
Siamo in attesa che, a Roma, sia effettuata la conversione in legge del decreto Renzi dei mesi scorsi, che consentirà ad Alessandria di ricevere, dalla Cassa Depositi e Prestiti, un prestito significativo, da restituire in trent’anni. Naturalmente quella è una partita la cui gestione non compete a noi, ma ai commissari dell’Osl: e purtroppo devo sottolineare che sono emersi non pochi casi di aziende o persone che hanno lavorato per il comune senza adeguati impegni di spesa: in quei casi, purtroppo, nulla è dovuto, e anche questo a causa della leggerezza di chi ci ha preceduto.
Però, sindaco Rossa, dopo due anni di lacrime, sangue e sacrifici gli alessandrini sono stremati (certamente anche per il contesto di crisi generale: non tutto dipende da Palazzo Rosso), e vorrebbero sentire parlare anche di progetti, di sviluppo, di futuro. Ci state lavorando?
Noi intendiamo consegnare agli alessandrini, nel 2017, una città assolutamente risanata, e che guardi al futuro con ottimismo. Per cui da un lato mantenere un profilo di rigore rimane essenziale, dall’altro vogliamo che i prossimi tre anni sia caratterizzati dalla realizzazione concrete di idee, progetti, iniziative in cui la partnership tra pubblico e privato deve essere molto forte.
In questa fase di nuova progettualità un pilastro sarà certamente la riorganizzazione delle partecipate: quanto ci vorrà per capire se la cosiddetta Grande Amag può diventare realtà?
I tempi sono strettissimi, e la nostra determinazione assoluta. Chi si oppone al progetto della multiutility non ho ancora capito bene cosa proponga concretamente di alternativo: forse hanno in testa qualche multinazionale svizzera, rappresentata a casa nostra da figure già assai note e negativamente sperimentate da questa città? Che lo dicano: certamente comunque fermi non possiamo stare. Ci auguriamo che, da parte dei soci di Aral, ci sia la volontà di comprendere la nostra volontà di dare un futuro di crescita ad un’azienda che, altrimenti, rischierebbe di finire ‘a rotoli’. Il Comune di Alessandria detiene una quota largamente maggioritaria delle quote, e potrebbe anche optare per una ricapitalizzazione: ma mi auguro davvero che si siano spazi per una soluzione condivisa.
All’orizzonte, peraltro, ci sono le gare per le reti del gas, e in prospettiva anche dei rifiuti. Nel vostro progetto c’è un’Amag che si limita a ‘difendere’ i suoi attuali confini di attività, o che punta a crescere?
Crediamo che crescere, sia sul fronte gas, che rifiuti, che energia (con tutte le potenzialità innovative che ci sono in questo settore) sia fondamentale: la mission della multiutility che abbiamo in mente è certamente quello di essere protagonista del mercato. Come, lo vedremo nei prossimi mesi.
E il nuovo ponte Cittadella? Sarà inaugurato entro fine anno?
I lavori stanno procedendo regolarmente, quindi credo proprio di sì. Ma non c’è solo il ponte: nell’ambito del Pisu nei prossimi mesi sarà riqualificata un’ampia area, da via Dossena a corso Monferrato. Anche in questo caso, i cittadini della zona subiranno probabilmente qualche temporaneo disagio, ma credo proprio che il risultato finale sarà sorprendente.
In città intanto c’è un’altra emergenza, accanto a quella del lavoro, che si chiama sfratti: sempre più famiglie, anche con figli piccoli o persone con problemi di salute, non sanno dove ‘sbattere la testa’. Mentre ci sono tanti immobili pubblici vuoti: la vicenda della ex caserma di via Verona è emblematica…
Abbiamo piena consapevolezza del problema, e abbiamo anche fornito al Prefetto un elenco di immobili statali vuoti sul nostro territorio, che potrebbero essere riadatti e trasformati in alloggi con finalità sociale. Attendiamo risposte, e nel frattempo abbiamo trovato soluzioni di emergenza per altre 15 famiglie.
Parliamo della squadra di Palazzo Rosso signor sindaco: Giorgio Abonante sarà infine il nuovo assessore al Bilancio, o permangono punti interrogativi?
Non è un mistero che io lo stia corteggiando politicamente da un po’: del resto con Giorgio ci conosciamo da tanti anni, ed è un politico, ma prima ancora una persona, che apprezzo per la sua serietà, oltre che per le competenze. So che sta riflettendo, e che prestissimo scioglierà le riserve: me lo ha confermato anche poco fa, con un sms. E’ assolutamente la figura giusta per fare in modo che la politica torni a gestire pienamente il Comune: i tecnici hanno avuto un ruolo importante, che va apprezzato. Ma non si può continuare a vivere in emergenza, ed è giusto che sia la politica a farsi carico del futuro, e della nuova fase di progettazione e sviluppo di Alessandria. Spero quindi di poter presentare ufficialmente il nuovo assessore al Bilancio prima possibile.
Buttiamo uno sguardo oltre Tanaro e Bormida sindaco Rossa: per la prima volta dal 1970 la nostra provincia non ha rappresentanti nella giunta regionale. Non è un bel segnale…
E’ un segnale pessimo, e personalmente mi sono spesa con tutte le mie forze, all’interno della segreteria regionale del Pd, perché al nostro territorio fosse riconosciuta la rappresentanza che meriterebbe: anche per il grande risultato che abbiamo saputo portare al Partito Democratico, in termini di consenso. Non è successo, e ora ci aspettiamo almeno segnali adeguati su altri fronti. La mancanza di un rappresentante alessandrino in giunta regionale è senza dubbio una ferita, che in qualche modo va sanata.
Chiudiamo con un po’ di leggerezza: seguirà i Mondiali di calcio da tifosa?
(sorride, ndr) Intanto ho garantito che non fisseremo mai consigli comunali in concomitanza con le partite dell’Italia: mi sembra doveroso, e saggio. I Mondiali di calcio sono un evento sociale, oltre che sportivo: si rafforza l’identità, si diffonde un clima di passione e di divertimento. Non puoi non seguirli: se anche decidi di fare una passeggiata la sera, per mangiare un gelato, da ogni bar o finestra aperta ti arriva la cronaca dallo stadio, specie se giocano gli azzurri. Quindi lo seguirò per forza, e speriamo che l’Italia arrivi fino in fondo!
Ettore Grassano