Ma che aspettate a battere le mani! [U Gnacapiöğ]

Bona Giorgiodi Giorgio Bona

Mentre il treno dell’Europa deragliava verso la destra, Grillo in Italia ha cercato di fare la guerra al Mastrota della politica con le polveri bagnate. Le sue cartucce hanno sparato a salve.
I voti del Cavaliere non sono pervenuti e, forse, come diceva Maurizio Crozza, i suoi elettori avevano sbagliato domenica e si accingevano ad andare alle urne la domenica successiva.

Ma che aspettate a batterci le mani, a mettere le bandiere sui balconi cantava il nostro Nobel Dario Fo quando presentava il Re dei Ciarlatani.

Anche questo paese è un cabaret a cielo aperto. Da Berlusconi a Grillo, adesso Renzi, i cittadini scelgono sempre con estrema coerenza.
Dopo il voto qualcuno ha provato a chiedersi: e se l’erede del Cavaliere, figlioccio predestinato (anche lui unto dal Signore?) dovessimo tenercelo per ventenni come il suo predecessore?
Ci sarà uno zoccolo duro del suo partito che lo voterà spacciandolo ancora di sinistra e non solo. Continuerà a spacciarlo ancora di sinistra una certa destra che deve continuare a far credere all’antagonismo per evocare il bipolarismo contorto, terzo incomodo Grillo a parte.

Anche la destra vera, quella dei poteri forti, quella che ha condizionato governi perRenzi ragazzaccio attuare la politica dell’austerity e del rigore, vede in Matteo Renzi il continuatore dell’agenda Monti e il garante dei propri interessi.

Il loro voto a favore del nostro è un assegno in bianco e forse tornerà all’origine appena si riformerà un’alternativa credibile che sappia riparlare il medesimo linguaggio.
E allora cosa dobbiamo aspettare a battere le mani e a mettere le bandiere sui balconi?

Attendiamolo pazientemente, anche se i tempi sono stretti, con le sue riforme e la sua politica del fare. Il figliol prodigo è troppo intelligente per capire che non riuscirà a mantenere i suoi voti e che dovrà correre ai ripari.

E così, dopo tanto parlare, alla fine, noi apriremo la scatola con il regalo e ci troveremo dentro il solito mattone….

Se la riforma elettorale tanto decantata si rivelasse un porcellum peggiorato che servirà a mantenere e a garantire l’esistente, se la riforma del lavoro fosse destinata soltanto a creare ulteriore incertezza nel futuro di questo paese, allora….

Ma adesso, sì, adesso, cosa aspettiamo a battere le mani e a mettere le bandiere sul balconi.