Amag come holding a controllo pubblico, in grado di gestire in maniera integrata gas, acqua, rifiuti ed energie alternative. Non si tratta di un sogno, ma di un progetto molto concreto, a cui l’amministratore delegato Mauro Bressan sta lavorando con determinazione, anche se preferisce naturalmente utilizzare toni soft: “la proprietà (il socio di maggioranza di Amag è il comune di Alessandria, ndr) ha deciso che Amag avrà un ruolo centrale e aggregante fra le partecipate alessandrine, e certamente in questo momento il fronte su cui lavorare con scadenze immediate è quello di Amiu”.
Lì, in sostanza, si sono fatte avanti nei giorni scorsi con un’offerta (la cui entità si conoscerà all’apertura delle buste, pare il 7 maggio) due aziende: la cooperativa sociale La Luna, che opera nel lodigiano, e la Dusty di Catania, che ha 700 dipendenti e un’esperienza trentennale. “Non conosco nessuna delle due – precisa Bressan -, ma da verifiche Cerved pare che si tratti di realtà solide e attrezzate. Noi comunque abbiamo espresso a nostra volta una manifestazione di interesse, il che ci consentirà, nei 10 giorni successivi all’apertura delle buste, di effettuare un possibile rilancio rispetto alla miglior offerta. Per cui questa è fase delicatissima, in cui muoversi con prudenza, ma anche con concretezza”.
Il disegno strategico non è più un mistero: fare di Amag la vera corazzata delle ‘utility’ alessandrine, mettendole ‘in pancia’, oltre al gas (dove si profila all’orizzonte la gara per la concessione delle reti) e l’acqua, ma anche tutta la filiera dei rifiuti (“in questo momento la priorità è Amiu, poi certamente partirà il ragionamento su Aral”), e il filone dell’energia, che potrà avere nei prossimi anni una considerevole crescita.
In tutto ciò, Bressan tiene a sottolineare due aspetti essenziali: il valore delle aziende pubbliche alessandrine, e la necessità di piena tutela occupazionale. “Che le partecipate di cui stiamo parlando – afferma – rappresentino un’importante risorsa per tutti gli alessandrini, dal punto di vista del valore economico e della qualità dei servizi erogati, mi sembra indubbio. E, d’altro lato, stiamo portando avanti con i sindacati un dialogo chiaro e trasparente: siamo convinti che Amag, come Amiu e Aral, abbiano professionalità importanti, e il nostro progetto di integrazione strategica consentirebbe non solo di tutelarle pienamente, ma anche di farle crescere nel tempo”.
Decisivi, dunque, dovrebbero essere da questo punto di vista i prossimi 10-12 giorni.
Nel frattempo un ‘assist’ importante arriva anche a 10 lavoratori del Tra, a cui in scadenza degli ammortizzatori sociali il gruppo Amag ha proposto contratti di assunzione part-time, con l’obiettivo di utilizzarli prevalentemente sul fronte della lettura dei contatori. “Ho accolto con piacere la proposta del sindaco di Alessandria Rita Rossa – evidenzia Bressan -, poichè il supporto temporaneo di 10 lavoratori part-time a noi potrà servire per allinearci rispetto a tutta una serie di attività in arretrato, e naturalmente si tratta anche di dare una mano a lavoratori in difficoltà, in attesa di soluzioni sul fronte del loro specifico settore di attività”.
Intanto l’amministratore delegato di Amag preme anche sull’acceleratore sul fronte della riorganizzazione interna, e del recupero crediti.
Una nuova struttura di contact center da attivare entro fine maggio al pianterreno, e almeno 10 milioni di euro di crediti arretrati (su complessivi circa 40 milioni di fatture non riscosse, ‘ereditate’ delle precedenti gestioni) da recuperare entro fine anno, rappresentano altrettanti obiettivi di tappa, a poco più di due mesi dall’insediamento del nuovo cda.
L’impressione, nei corridoi della sede Amag di via Damiano Chiesa, è quella di un’azienda che, rifatto il ‘tagliando’ al motore, si prefigge obiettivi ambiziosi, ma con i piedi ben piantati per terra. “Ho concluso ora un incontro con le rappresentanze sindacali interne – spiega Bressan – e posso garantire che a quest’azienda ci crediamo tutti, e abbiamo una gran voglia di dimostrare chi siamo, e quali traguardi possiamo raggiungere”. Primo step, un recupero di efficienza che passa anche, e soprattutto, attraverso un rapporto più flessibile, e meno burocratico, con la clientela già acquisita, e con quella potenziale. “Entro fine mese – sottolinea l’amministratore delegato – verrà inaugurato al pianterreno il nuovo customer service, in cui lavoreranno 7 persone, dedicate ad una serie di mansioni che andranno dai solleciti telefonici per i pagamenti alle promozioni, alla presentazione di nuovi servizi. Con un occhio di riguardo però anche al rapporto fisico e diretto con la clientela: chi si presenta in Amag, per qualsiasi ragione, deve trovare un ascolto immediato, e un adeguato supporto alle sue esigenze”. Intanto, come aveva annunciato al suo insediamento, Mauro Bressan ha dichiarato guerra aperta agli ‘insoluti’: una partita da circa 40 milioni di euro di crediti che si sono accumulati negli anni scorsi, sia sul fronte della clientela privata che di quella aziendale, e che ora viene giocata a tutto campo, con grande determinazione: “abbiamo messo a bilancio, per quest’anno, il recupero di 10 milioni di euro di crediti, e stiamo procedendo nel pieno rispetto dei tempi prefissati: dove necessario chiudendo anche le utenze di chi non paga, naturalmente in maniera conforme alle disposizioni di legge. E, quasi sempre, nel momento in cui sospendiamo il servizio, gli arretrati arrivano. Per il momento il recupero crediti è affidato a personale interno, e stiamo chiudendo anche contenziosi di un certo peso: ma è mia intenzione, nel prossimo futuro, affidarmi anche, per il pregresso, a società specializzate in mercati ‘verticali’, che consentono risultati immediati e verificabili”.
Altro tema ‘caldo’, e di cui si è spesso dibattuto negli ultimi tempi, è quello della discarica Aral di Spinetta, in località Guarasca: un progetto prima avviato, a livello autorizzativo, e poi bruscamente ‘stoppato’, anche e soprattutto a seguito di una forte mobilitazione popolare. Sulla questione Bressan è cauto e rispettoso dei ruoli, ma anche chiaro: “mi pare di aver compreso che il comune di Alessandria, a cui spetta pronunciarsi al riguardo, sia stato piuttosto netto sul tema, dicendo no a nuove discariche in Fraschetta: area che, per tante ragioni ben note, è territorio meritevole di forte attenzione, e di una progettualità anche nazionale, per trovare soluzioni che consentano di guardare al futuro con serenità. Come Amag, avendo in quella zona pozzi importanti, siamo naturalmente determinati a tutelarli pienamente, nell’interesse aziendale, e della nostra utenza. Per cui abbiamo accolto con favore la notizia dello stop al nuovo progetto di discarica”.
Ma all’orizzonte si profila anche un’altra scadenza importante: quella della gara per la gestione delle reti del gas. Amag correrà (come pare scontato), e lo farà da sola, oppure potrebbe arrivare un partner “di mercato”, per consentire di muoversi con maggior solidità, e ambizioni? Sul tema Bressan è assai cauto: “sulla tempistica delle gare, e la loro gestione, la parola spetta al comune di Alessandria: certamente noi ci faremo trovare pronti. E’ certamente obiettivo di Amag continuare ad operare su questo mercato, e abbiamo le carte in regola per puntare in alto”.
Ettore Grassano