Da qualche settimana è tornata a farsi sentire, facendosi promotrice attraverso TuAlessandria di una raccolta firme tra gli alessandrini che, coinvolgendo singoli e associazioni (Pro Natura, Anpana, Comitato Difesa Cittadella, Amici della bici e altre), intende ‘sollecitare’ la giunta Rossa a prendere iniziative concrete per affrontare l’emergenza Pm10 (“ma anche Pm2, assai più pericoloso ad opinione degli esperti, e che a quanto pare ad Alessandria non si è neppure in grado di misurare, per carenza di strumentazioni: ma che se le facciano prestare da qualche altra città, piuttosto!”). Tiziana Lombardi, una delle ‘anime’ dell’associazione TuAlessandria (e moglie di Felice Borgoglio, sindaco di Alessandria negli anni Settanta, e poi a lungo esponente di spicco del Psi a livello nazionale), non intende fermarsi qui, e si propone di ‘scuotere’ il torpore degli alessandrini, ‘perché soltanto se noi comuni cittadini ci abituiamo a partecipare, a chiedere, a farci sentire a gran voce possiamo cambiare qualcosa. E pazienza se in Comune c’è qualche dirigente che ci vede come il fumo negli occhi: noi di TuAlessandria non intendiamo fermarci. Perché non è giusto rassegnarci a vivere in una città decadente: possiamo e dobbiamo reagire, tutti insieme”.
Dottoressa Lombardi, TuAlessandria rilancia l’emergenza inquinamento in città, supportata da una serie di associazioni, ambientaliste e non: ma la situazione è davvero così grave?
Certo che sì. Non lo diciamo noi, ma i dati di Legambiente, che collocano Alessandria tra le città italiane più inquinate, a livello di polveri sottili. A causa soprattutto degli scarichi delle auto, ma anche, abbiamo scoperto, dei freni consumati degli automezzi più datati. Con picchi drammatici, in strade come via Mazzini e via dei Guasco, che sono state scelte dall’amministrazione come tragitto per consentire l’accesso, e l’uscita, delle auto dal centro. Le rilevazioni (pur molto parziali) della centralina Arpa in quell’area mostrano dati assolutamente omogenei rispetto alla tangenziale interna. Con il guaio che queste sono vie strette, che ‘trattengono’ lo smog, e densamente abitate.
E cosa si potrebbe fare? TuAlessandria è per un centro senza accesso in auto?
Assolutamente, come succede in tutte le città civili, normali. Cito Asti e Pavia, mica bisogna andare troppo lontano per capire come si fa. Il guaio è che qui si continua a far finta di nulla, o ad alimentare equivoci: come la storia che le auto in centro stimolerebbero in commercio cittadino! Ma come no: si è visto in questi ultimi anni l’effetto della libera circolazione dei mezzi sul commercio! In realtà basta parlare con loro, i commercianti (soprattutto i più giovani: i ragazzi e le ragazze sono l’unica speranza per un’Alessandria migliore di quella di oggi), per capire che loro per primi vorrebbero che le persone potessero passeggiare, ‘vivere’ le vie del centro senza timori di respirare smog, o di essere ‘asfaltati’ da qualche automobilista che va di fretta.
E la giunta Rossa che dice?
Ci sono un paio di assessori, e specificamente Lombardi (nella foto) e Ferralasco, che sono ottime persone, competenti e aperte all’ascolto. Ma poi non si capisce come mai sembra che qualsiasi ostacolo sia insormontabile, qualsiasi iniziativa irrealizzabile. Anche la più banale, e a costo zero, come l’utilizzo dei vari display luminosi e già funzionanti sul territorio comunale, per informare i cittadini sul livello di inquinamento in città: ma vogliamo almeno segnalarlo, alle persone, che stanno respirando veleni, o no?
Qualsiasi processo di Ztl, o chiusura del traffico ad un’ampia ‘fetta’ del centro, richiederebbe in parallelo una riorganizzazione del trasporto pubblico, non crede?
Certo, ma se così non dovesse avvenire (come non è avvenuto finora), che ci stanno a fare lì i nostro amministratori? Oltretutto eletti con un programma elettorale che poneva la tutela dell’ambiente e della salute degli alessandrini tra le priorità….e meno male! Ovvio che il trasporto pubblico va riorganizzato completamente: che senso ha far circolare vecchi autobus semivuoti e super inquinanti, e non riuscire a creare un servizio di ecobus piccoli e non inquinanti, gestiti ‘a misura’ delle esigenze della popolazione sempre più anziana? Lo so, ogni riforma ha dei costi: ma chi amministra è lì per trovare soluzioni, e non mi pare che gli alessandrini paghino poco, in termini di tasse e balzelli comunali…
Insomma dottoressa Lombardi, dopo due anni di mandato (duramente segnati dall’emergenza dissesto) che voto darebbe lei a Rita Rossa e alla sua giunta, almeno fin qui? Da uno a dieci…
Due? (sorride, ndr). So di non essere generosa, ma mi sembra che anche gli indici di gradimento rilevati tramite sondaggi non si discostino molto da lì, almeno per ora. E come alessandrina che ama questa città lo dico con amarezza, non creda….
TuAlessandria due anni fa presentò una propria candidata sindaco, e una serie di progetti e richieste. Oggi che fate? E, in prospettiva, pensate di riprovarci, magari candidando Tiziana Lombardi?
L’ultima ipotesi no sicuramente: personalmente mi sento a mio agio nei panni di cittadina attenta, che segnala le criticità e stimola soluzioni: non sono mai stata un politico, e non intendo diventarlo. TuAlessandria invece ci crede: magari abbiamo un po’ di amaro in bocca per come sono andate le cose in questi due anni, ma siamo un gruppo di persone motivate e preparate, ognuna nel proprio settore. Abbiamo un team di giovani architetti, ad esempio, davvero di grande qualità, e con loro stiamo preparando per l’autunno una mostra convegno su Enzo Testa, nostro amico e associato mancato di recente. Sarà l’occasione per presentare le sue opere, ma anche per provare a riflettere sull’Alessandria di domani, e sulla necessità di progettarla oggi, valorizzando tante idee, competenze e professionalità che a casa nostra ci sono, ma che la politica sempre più autoreferenziale tende ad ignorare.
Ma sul fronte inquinamento e salute lei non molla….
Certo che no, e sono pronta a portare il caso Alessandria fino in Parlamento, se sarà necessario. E temo che lo sarà: ma non possiamo rassegnarci passivamente a respirare qualsiasi cosa, e poi magari fare finta di niente quando qualche nostro parente o amico si ammala di certi tipi di tumore, o di gravi malattie respiratorie. Come se fosse solo fatalità e destino, mentre sappiamo benissimo che così non è!
Ettore Grassano