Incontriamo suor Rosanna Cipolla (nella foto), preside della scuola secondaria di 1° grado dell’istituto Casa Angelo Custode di Alessandria, in una saletta al piano terra della scuola, di fianco alla portineria.
Poco prima di iniziare l’intervista, una classe di bambini della scuola dell’infanzia si sposta compatta e sorridente da un’aula all’altra, accompagnata da una giovane (e paziente) maestra.
L’atmosfera è semplice, pulita e cordiale. Tre caratteristiche, per così dire “familiari”, che ci accompagneranno anche durante la schietta chiacchierata con suor Rosanna, come qui è chiamata da tutti, studenti, genitori e professori.
Suor Rosanna, dall’Angelo Custode sono passati tantissimi studenti alessandrini…
Sì, è proprio così. E le dirò: i nostri ex alunni, quando tornano a trovarci (e tornano, mi creda) provano sempre una certa nostalgia. Ci dicono, appena entrati: “Com’è pulito qui…”. Noi teniamo a che tutto sia in ordine, secondo lo stile salesiano.
In che cosa consiste il metodo educativo salesiano, frutto del carisma di don Bosco?
Il nostro stile è quello di una famiglia. Chi viene qui da noi è accolto in un clima familiare, in cui ci si vuole bene. Io stessa, prima di diventare suora, ho apprezzato questo stile e l’ho trovato talmente convincente da dedicargli tutta la mia vita, nell’amore al Signore. Dal punto di vista educativo, il nostro metodo punta a formare buoni cristiani e buoni cittadini. Per questo cerchiamo di dare una preparazione adeguata, sotto tutti gli aspetti, ai nostri studenti.
Ma ha ancora senso una scuola cattolica nella nostra società?
Io credo proprio di sì. Noi ospitiamo la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e dal 1984 anche la scuola secondaria di 1° grado. L’impostazione che vogliamo dare è proprio cattolica, cioè universale. Desideriamo che questi ragazzi, usciti da qui, possano affrontare il mondo ben attrezzati, umanamente e culturalmente. Il metodo di don Bosco ci sembra molto adatto a formare persone utili al bene della nostra società. Dobbiamo sempre tenere presente che i ragazzi di oggi diventeranno la classe dirigente di domani.
Non avete mai pensato di “allargarvi”, strutturandovi per aggiungere magari un liceo?
Ci abbiamo pensato eccome, partendo anche dalle richieste dei genitori dei ragazzi delle medie… ma dobbiamo fare i conti con la realtà! Un liceo costerebbe francamente troppo, sia a noi che alle famiglie. Non dimentichiamoci che la nostra è una scuola pubblica nella funzione, ma privata nella gestione.
Parliamo dei docenti che insegnano nella vostra scuola. Come li scegliete?
Li valutiamo secondo due criteri: la preparazione, fondamentale, e la consonanza con il nostro metodo educativo. Lo stile salesiano, cui accennavo in precedenza, passa anche attraverso di loro.
E con i genitori che rapporto avete? Perché scelgono l’Angelo Custode?
Siamo una scuola seria, dove si lavora bene e si studia, e questo è il motivo principale per cui una famiglia sceglie il nostro istituto, affrontando anche un sacrificio economico non indifferente. Esistono però altre due motivazioni, comunque rilevanti: una è la comodità, l’altra è la simpatia verso la nostra proposta educativa. Partiamo dalla comodità. Una famiglia sa che mandando i figli qui da noi può stare tranquilla sotto tutti i punti di vista. Se necessario, per esempio, possiamo tenere i bambini anche oltre gli orari scolastici. Per due genitori che lavorano tutto il giorno questo aspetto è fondamentale. Il secondo motivo, la condivisione del nostro metodo educativo, è per noi la motivazione più desiderabile. Con i genitori che hanno questo desiderio riusciamo a fare un cammino comune molto positivo, per loro stessi, per noi e anche per i loro figli.
Rapporto genitori-figli: come è cambiato in questi anni, dal suo punto di osservazione?
Sicuramente è cambiato, e anche nel giro di poco tempo. I giovani di oggi non sono messi tanto bene, se posso esprimermi così. Non hanno interessi veri, sono annoiati, hanno tutto e spesso vengono difesi (e viziati) dalle famiglie. Noi lo vediamo quotidianamente… per i genitori molto spesso è la scuola, o il docente, ad avere torto e a non capire. Mai l’alunno. Questo atteggiamento, dal punto di vista educativo, per un giovane è devastante. La situazione è certamente complessa, e un educatore si trova ad affrontare sfide sempre più difficili. Per questo ci vuole un metodo, e noi confidiamo nel fatto che quello salesiano lasci sempre qualcosa di buono nei ragazzi.
Qualche settimana fa avete partecipato al convegno “Giovani e media: la televisione che vorrei“. Uno dei relatori, alla fine del convegno, ci ha confidato sottovoce che ad Alessandria le più attente a quello che accade sono proprio le suore dell’Angelo Custode…
Ne sono lieta. Per noi è importante portare i ragazzi fuori dalla scuola, quando è necessario e ne vale la pena, come nel caso del convegno sui giovani e la televisione. La formazione dello studente per noi deve comprendere, oltre al programma scolastico, anche una apertura al mondo e alle sue problematiche. Se ci si chiude, non ci si educa.
Andrea Antonuccio