Trenitalia senza pietà con cagnolina in fin di vita

Alcuni giorni fa la cagnolina Kelly si è trovata al centro di una controversia tra un controllore Trenitalia e la signora Franca, che accompagnava la cagnetta.
Kelly era accucciata su una coperta disposta sul sedile, a fianco della signora che aveva regolarmente acquistato il biglietto anche per lei, quando un controllore ha intimato alla signora di scendere alla stazione di Alessandria perché “sui treni regionali il trasporto di animali superiori ai 10kg è vietato nella fascia oraria dalle 7 alle 9”.

Sono le 8,30 del mattino e Kelly e Franca sono nella penultima carrozza, quasi vuota. Alla scena assiste un veterinario del Ministero della Salute, appena salito sul treno, che si qualifica mostrando il suo tesserino al controllore e alla Polizia ferroviaria, intervenuta per constatare la situazione. Il veterinario spiega che, vista la situazione – taglia media del cane, indole tranquillissima, decisamente pulito e adagiato sulla sua coperta, con lo scomparto praticamente vuoto – non gli sembra il caso di far scendere Kelly e la signora dal treno.

Franca, peraltro – che si sta recando a Genova per far operare Kelly, colpita da un tumore alla milza, altamente invasivo con una prognosi non certo tra le più benevole – non ha un’auto e viaggia abitualmente in treno con Kelly, ma non è mai stata informata del divieto, nemmeno quella mattina stessa, quando ha acquistato i due biglietti. La signora, inoltre, mostra alle Forze dell’ordine di essere in possesso di regolare certificato di iscrizione all’anagrafe canina e di museruola.

Nonostante tutte le spiegazioni il controllore è irremovibile: il treno resta fermo in stazione per più di mezz’ora, si formano assembramenti vicino allo scomparto, con passeggeri che protestano per il ritardo. Alcuni agenti della Polizia ferroviaria invitano al buon senso.

Alla fine la signora Franca e Kelly riescono a rimanere sul treno, che riparte. Kelly, in tutta quella confusione, non si è mai mossa, non ha dato segni di impazienza né di agitazione, neanche quando è stata lasciata sola a più riprese dalla signora, impegnata all’esterno della carrozza a discutere con le Forze dell’ordine. È rimasta immobile nel suo angolino, un po’  spaurita, come se capisse, costernata, di essere lei la causa di tanta agitazione.

Ci auguriamo che questa vicenda possa essere di stimolo a Trenitalia per modificare l’attuale Regolamento di trasporto animali, eliminando la fascia oraria in cui sui treni regionali non si possono trasportare animali, tanto più se ciò avviene, come nel caso di Kelly, su un treno non strapieno di persone accalcate una sull’altra, come spesso succede sulle tratte dei pendolari.

Silvia Berni
LAV Lega Anti Vivisezione
Provincia di Alessandria