Petrera (Scuola Edile): “Ecco come formiamo muratori e tecnici edili di domani”

PetreraDel ‘sistema edile’ del nostro territorio la Scuola Edile di Alessandria rappresenta un tassello fondamentale, punto di riferimento per tutte le imprese e gli addetti ai lavori del settore, sul fronte della formazione professionale a 360 gradi: dai ragazzini che, terminati le medie, decidono di imparare il mestiere di muratore, ai lavoratori (dai 20 agli oltre 50 anni) che frequentano i corsi per disoccupati, alla formazione continua che viene erogata ai muratori, e ai datori di lavoro, per ‘tenere il passo’ con le normative che cambiano, con un particolare occhio di riguardo, naturalmente, alle tematiche legate alla sicurezza sul lavoro, ossia in cantiere.

Incontriamo l’architetto Stefano Petrera (nella foto), direttore della Scuola Edile, nella sede in zona D3, per farci spiegare meglio come funziona l’attività della struttura, e soprattutto quali sono le impressioni di chi ha un punto di osservazione ‘interno’ al comparto dell’edilizia, ed è in stretto contatto quotidiano con gli addetti: c’è ‘scoramento? C’è comunque fiducia e speranza nel futuro, soprattutto da parte di chi si appresta ad imparare il mestiere di muratore? L’edilizia, che è una delle principali ‘leve’ della nostra economia provinciale, è ancora ‘attrattiva’ nei confronti delle nuove generazioni?

Architetto, com’è la crisi dell’edilizia vista da qui, prima di tutto?Scuola edile laboratorio
Si avverte, indubbiamente. Ma siamo di fronte forse ad una parziale modifica e ‘riformulazione’ delle esigenze degli addetti ai lavoro del settore, non per fortuna ad un pessimismo generalizzato. Noi qui, del resto, di anno in anno cerchiamo di rimodulare e integrare l’offerta formativa, per rispondere al meglio alle esigenze delle imprese, e dei lavoratori del settore.

Chi sono le persone a cui vi indirizzate, sul fronte della formazione?
C’è tutta la filiera, diciamo così, di chi lavora in edilizia. Si parte dai ragazzi di 14 anni, che finite le medie decidono di imparare qui da noi il mestiere di muratore. Ma anche, naturalmente, i loro coetanei dell’istituto per geometri di Alessandria, il Nervi Fermi, con il quale è partito un percorso di integrazione che sta entusiasmando sia i ragazzi che le famiglie, e che nei prossimi anni non potrà che crescere. In sostanza abbiamo una prima e una seconda, al Nervi, che integra il proprio percorso formativo standard con un pacchetto di 200 ore con noi: 120 di teoria (per cui sono i nostri consulenti a recarsi a fare lezione in istituto), e 80 di pratica qui da noi.

tommaselliInsomma, per diventare buoni geometri niente di meglio che sapere, davvero, in cosa consiste il lavoro di muratore…
Assolutamente sì. Non nego che il progetto, all’inizio, avesse anche una finalità meno ambiziosa, diciamo così: ossia porsi come possibile ‘rete’ alternativa, per chi avesse cominciato geometra, e poi si fosse accorto di non essere portato agli studi. Ma in corso d’opera ci siamo resi conto che l’esperienza viene ritenuta essenziale da tanti studenti, famiglie comprese. Tanto che, insieme al preside del Nervi-Fermi Andrea Tommaselli (qui la recente intervista di CorriereAL) stiamo valutando come far crescere l’iniziativa, estendendola ad altre classi; sicuramente è una strada da battere, e potenziare.

E per i muratori adulti?
Lì il fiore all’occhiello è il corso per operaio tecnico polivalente, della durata diMuratori-al-lavoro 1200 ore complessive, che quest’anno ha una trentina di iscritti, in aumento rispetto agli anni precedenti. Sono lavoratori che arrivano da tutta la provincia, e arrivano qui con mezzi propri, ma anche se vogliono con un servizio gratuito convenzionato con Atm, e in partenza dalla stazione Fs di Alessandria. Sono otto ore al giorno di teoria e pratica: hanno cominciato a novembre, e concluderanno il percorso con gli stage aziendali a partire da aprile, naturalmente in aziende iscritte alla cassa edile.

Qual è l’identikit di questi studenti?
C’è una netta prevalenza di ragazzi di 20-25 anni, ma non mancano i 30-40 enni, e anche qualche figura over 50. Quel che mi pare importante constatare è che tutti oggi riconoscono l’importanza di un percorso di questo tipo, non solo per reinserirsi nel mondo del lavoro, ma per farlo con una professionalità più alta, aggiornata sia dal punto di vista tecnico, che normativo e di conoscenza dei rischi, delle normative sulla sicurezza, e dell’utilizzo delle strumentazioni. Un esempio concreto: quest’anno abbiamo aggiunto, a nostre spese, il corso da addetto dei ponteggi, che si sembra assolutamente essenziale in un’ottica di professionalità allargata.

Scuola edile 2Durante il corso gli studenti sono retribuiti?
No, ma tutta la formazione viene erogata gratuitamente, compreso appunto il trasporto dalla D3 alla stazione di Alessandria, e viceversa. E qui abbiamo anche la mensa interna. Anche gli stage in azienda sono gratuiti, ma naturalmente l’obiettivo è anche quello di stimolare, là dove si verificano le condizioni, il reinserimento lavorativo dei corsisti.

Differenze tra i ragazzi che cominciano ad apprendere ‘i fondamentali’ del mestiere, e invece chi fa il muratore ormai da dieci o vent’anni?
(sorride, ndr) Le stesse che ci sono credo tra persone di età così diverse, in altri comparti. E’ bello vedere l’entusiasmo dei ragazzi che cominciano, la voglia di imparare, e al tempo stesso di farsi strada, di cominciare a lavorare davvero, costruendosi un futuro. Per fortuna loro non sono lì a piangersi addosso parlando solo di crisi, e ci mancherebbe altro. Ma francamente anche gli adulti, che pure sono ben consapevoli delle difficoltà del mercato, non hanno mediamente la tendenza a lamentarsi: e soprattutto quasi nessuno è rassegnato, e questo è importante.

Architetto, qualche anno fa si diceva: gli italiani fanno tutti gliMuratori stranieri impresari ormai, e i muratori sono tutti stranieri. E’ un fenomeno che persiste?
Onestamente, almeno dal nostro osservatorio, posso evidenziare che gli stranieri iscritti ai nostri corsi sono molto diminuiti, rispetto ad anni fa. E l’altro elemento che sottolineo è che, in effetti, chi frequenta i nostri corsi di formazione e di aggiornamento, in effetti riceve gli strumenti e le conoscenze che possono consentirgli, se ne ha voglia e capacità, di crescere professionalmente, e di trasformarsi da semplice muratore a piccolo impresario edile.

Ma la Scuola Edile, che certamente ha costi rilevanti, chi la sostiene?
Siamo un ente, e insieme a Cassa Edile e Comitato Paritetico Territoriale, rappresentiamo il Sistema Edile della provincia di Alessandria. Ci muoviamo, rispetto alle altre realtà citate, in maniera assolutamente sinergica e integrata, pur avendo naturalmente ognuno la propria mission: e la nostra è la formazione, e l’aggiornamento professionale. Siamo enti bilaterali, nel senso che siamo partecipati al 50% dalle associazioni di categoria (Ance, ma anche Confartigianato e Cna), e al 50% dai sindacati del comparto edile (Feneal, Filca e Fillea): il nostro attuale presidente, architetto Nino Boido, rappresenta il Collegio Costruttori, mentre il vice presidente Pier Luigi Lupo rappresenta i sindacati. Qui ci lavorano a tempo pieno, oltre al sottoscritto, 4 dipendenti, oltre naturalmente a numerosi docenti e consulenti, che sono però figure esterne. Sul fronte della formazione professionale, le risorse arrivano prevalentemente dal Fondo Sociale Europeo, naturalmente attraverso una serie di bandi e percorsi definiti dalla Regione Piemonte, e sul territorio dalla Provincia. E ci confrontiamo naturalmente con tutte le altre agenzie formative, presentando progetti e cercando di farceli finanziare. Confrontandoci naturalmente con il contesto di crisi  e tagli delle risorse, da cui non siamo immuni.

Con le imprese edili avete un rapporto costante e, è il caso di dirlo, costruttivo?
Assolutamente sì. E fanno riferimento a noi per tutta una serie di corsi di aggiornamento professionale diventati obbligatori per legge: chi lavora in edilizia ormai deve essere pienamente consapevole di regole, comportamenti da tenere in cantiere, normative. Ed è chiaro che sia i titolari di impresa che i lavoratori hanno bisogno di un punto di riferimento stabile, sicuro. E noi ce la mettiamo tutta per esserlo, e offrire il massimo di supporto formativo possibile.

Ettore Grassano