La Polizia Municipale ritorni sulle strade

Alla Polizia Municipale della nostra città, negli ultimi anni, sono stati affidati una serie di nuovi compiti, che sono da sempre di specifica competenza delle forze dell’ordine.

Ora in linea di principio nessuna contrarietà con l’affidamento di tali compiti, ma a condizione che questa mole di lavoro aggiuntiva, non pregiudichi completamente, come purtroppo invece avviene da tempo, quella che è sempre stata e dovrebbe continuare ad essere la funzione principale della Polizia Urbana e cioè il presidio del territorio.

In passato i Vigili Urbani, svolgevano tale compito con priorità e questo nonostante un livello di traffico e una situazione di criminalità decisamente inferiori ad oggi. Ora a distanza di tempo, con un notevole aumento del traffico e purtroppo anche della criminalità, il compito di presidiare il territorio non solo non è più prioritario, ma non viene più svolto e per rendersene conto è sufficiente girare per la città e in particolare nei quartieri periferici, dove non si trova un agente della Polizia Municipale. Le conseguenze di questa situazione sono sotto gli occhi di tutti, il traffico è caotico, indisciplinato, le auto parcheggiano ovunque, sulle strisce pedonali, sulle piste ciclabili, sui posti riservati alle persone diversamente abili, in curva, in doppia fila, sui marciapiedi e sino all’angolo degli incroci nei viali, impedendo la visuale negli attraversamenti e sopratutto senza rispettare le regole più importanti del codice della strada, i limiti di velocità e gli stop.

In taluni quartieri periferici e nei viali della città dove sussistono limiti di velocità di 50 e anche 30 km ora, succede sovente di vedere transitare le auto a velocità elevata.

Un comportamento indisciplinato e anarchico, che oltre a mettere a rischio l’incolumità fisica delle persone, crea non poche difficoltà, a pedoni, ciclisti, disabili, mamme con i passeggini, ecc. A questa situazione più volte evidenziata, va posto rimedio lo richiedono le regole per una civile convivenza e prima ancora l’incolumità dei cittadini, ma purtroppo non ci sono ancora stati interventi finalizzati a risolvere seriamente il problema.

Come è ormai risaputo  se non si sta sul campo si perde ogni contatto con la realtà e sotto questo punto di vista, negli ultimi anni, nulla è cambiato, forse è più facile lasciare le cose come stanno che prendersi la responsabilità e l’impegno di cambiarle…

Al Quartiere Borsalino è venuta meno la sicurezza dei residenti in quanto oltre ai numerosi episodi di criminalità le vie del Quartiere sembrano la pista di un autodromo, con auto, moto e mezzi pesanti che sfrecciano a velocità sostenuta a qualsiasi ora del giorno e della notte, nonostante i cartelli “Zona 30” e i segnali di stop  che nessuno rispetta.

Alcuni giorni fa è accaduto l’ennesimo incidente nel quale ci sono stati alcuni feriti, in particolare uno di questi forse è grave e sono ormai  troppi gli incidenti  che si continuano a susseguire e che vedono coinvolte autovetture, pedoni e ciclisti.

Tutto questo avviene perché il controllo da parte delle autorità competenti è carente se non addirittura assente. Si rende quindi urgente e prima che ci scappi un altro morto, l’istituzione di una vera e propria “Zona 30 Km/h” non solo ricorrendo alla segnaletica verticale e orizzontale, ma predisponendo interventi strutturali e permanenti, come ad esempio gli autovelox, che costringano gli automobilisti a moderare la velocità  così da salvaguardare la sicurezza e l’incolumità di tutti. Ed inoltre il presidio anche saltuario del territorio da parte della polizia municipale con l’utilizzo di sistemi elettronici per il rilevamento della velocità. A tale proposito, i residenti si erano impegnati in una petizione con la quale sono state sono raccolte oltre 400 firme,   per ora senza esito, quindi gli stessi sono stanchi, delusi e amareggiati di non essere presi in considerazione, dato che la sicurezza non è un optional e perciò dovrebbe essere posta fra gli obiettivi prioritari di un Amministrazione attenta alle esigenze dei cittadini e questo obiettivo, non può essere impedito dalla seppur grave situazione di dissesto della città.

Pier Carlo Lava