Bilancio riequilibrato: meno male che c’è L’O.S.L.!

Traverso Maurodi Mauro Traverso

La conferenza stampa e prima le dichiarazioni della Sindaco e dell’Assessore al bilancio, ci informa che l’ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato anno 2013 si sarebbe raggiunto solo in virtù dell’insinuazione alla massa passiva del dissesto del credito di circa 32 milioni vantato dal comune e formalmente riconosciuto dai Commissari.
Bene, speriamo sia così! O forse non è proprio così?

Inutile ri-sottolineare che la materia è molto complessa, ma provo a renderla “digeribile” ed esporre le  perplessità sul reale raggiungimento del riequilibrio.

Il comune di Alessandria è formalmente in dissesto finanziario dal 12 luglio 2012. E’ stato nominato (con D.P.R.) un Organismo Straordinario di Liquidazione (O.S.L.) composto da tre Commissari che devono occuparsi della quantificazione del debito del comune (massa passiva), gestire i crediti (massa attiva) sempre del comune di competenza (maturati) sino al 31-12-2011 (salvo alcune esclusioni di legge) alla stregua di un curatore fallimentare, di cui il comune non dovrà più occuparsi (salvo pagare il debito!).
Il comune dovrà occuparsi della normale amministrazione con inizio dal 1° gennaio 2012 in poi e recuperare e mettere a disposizione le nuove risorse (in aggiunta ai vecchi crediti) necessarie a soddisfare i debiti amministrati dall’O.S.L.

La procedura del dissesto prevede in pratica due soggetti:
1.    la platea dei creditori del comune, che attraverso l’insinuazione (iscrizione) nella massa passiva dei crediti vantati (in bilancio denominati residui passivi) nei confronti del comune ne determinano l’ammontare, previo attento e scrupoloso controllo di ammissibilità da parte dell’O.S.L.;
2.    il debitore unico che è il COMUNE, che dovrà con i propri mezzi, crediti vecchi (in bilancio denominati residui attivi), avanzi di esercizi futuri, vendita di patrimonio (beni immobili e finanziari),  fornire le somme necessarie a soddisfare la massa passiva e cioè i creditori o accendere mutui a suo totale carico.

Come precisato il dissesto è stato deliberato il 12 luglio 2012 e riguarda i conti sino al 31 dicembre 2011. Ovviamente dal 1° gennaio al 12 luglio 2012, il comune non è stato chiuso e continua a funzionare. Nel periodo intercorso tra queste due date (1° gennaio – 12 luglio) ha incassato crediti vecchi (residui attivi) ed eventualmente pagato debiti vecchi (residui passivi) maturati sino al 31-12-2011.
Dalla data di dichiarazione del dissesto il comune non deve più pagare i vecchi debiti (residui passivi) continuerà ad incassare i vecchi crediti (residui attivi) salvo versare l’incasso sul c/c dell’O.S.L..
Da quella data tali crediti e debiti sono  di esclusiva competenza dell’O.S.L. e il comune deve versare nel c/c dell’O.S.L. i soldi che ha incassato per crediti vecchi (residui attivi) nel periodo 1° gennaio – 12 luglio.

Se nello stesso periodo ha pagato debiti vecchi (residui passivi), il comune ha diritto di compensare il pagamento di detti debiti con l’incasso dei crediti vecchi (residui attivi) così prevede la norma ben specificata nella circolare ministeriale. Se ha incassato più crediti rispetto ai debiti pagati, versa la differenza nel c/c dell’O.S.L.. Se invece ha pagato più debiti di quanti crediti ha incassato, il comune ha diritto ad insinuare la differenza nella massa passiva, per recuperare quanto ha pagato, in quanto è come se si fosse sostituito agli originari creditori (una sorta di sostituto di creditore).

Sino a qui tutto bene. Torniamo a quanto evidenziato al punto 2) dei soggetti della procedura di dissesto: chi è il debitore che deve pagare i creditori? Il comune!
Se il comune ha pagato più debiti vecchi (residui passivi) rispetto a quanto ha incassato di crediti vecchi (residui attivi) e la differenza è stata insinuata nella massa passiva, è pur vero che la incasserà ma contemporaneamente sarà lo stesso comune che ci metterà i soldi per pagarla.

In altri termini, nel caso prospettato, il comune diventa contemporaneamente creditore e debito di se stesso. Da una parte incasserà quanto gli spetta, ma dall’altra parte sarà lui stesso a pagare. Per il comune si tratta di un’operazione neutra: incasso e pagamento si compensano e neutralizzano.

Questa situazione avviene proprio per il comune di Alessandria, che nei primi sei mesi del 2012 ha pagato 55 milioni di debiti vecchi (residui passivi) e incassato 35 milioni di crediti vecchi (residui attivi) e la differenza (tenuto conto dei crediti non di competenza per legge dell’O.S.L. come sopra detto) hanno generato un credito di 32 milioni a favore del comune e che lo stesso ha insinuato nella massa passiva contro se stesso.

Quando incasserà i 32 milioni, contestualmente dovrà fornire  all’O.S.L. i soldi per pagarli e cioè 32 milioni. Questo è il sistema.

Ora, l’O.S.L. con la delibera 167 del 5 luglio 2013 ha riconosciuto il credito del comune rendendo i 32 milioni liquidi, certi ed esigibili, come si dice in burocratese giuridico contabile. In conformità a ciò nell’Ipotesi di Bilancio di Previsione Stabilmente Riequilibrato, il comune ha correttamente previsto tra le entrate i 32 milioni (per competenza, come si dice).    Si è però dimenticato di inserire nella parte spese la altrettanto dovuta previsione di spesa per 32 milioni, visto che è, come detto, contemporaneamente creditore e debitore di se stesso. Nel momento in cui il credito formalmente è stato riconosciuto dall’O.S.L. contestualmente si è determinata una obbligazione a pagarlo per il comune in quanto debitore di quel credito.

L’operazione è neutra e lo dice la legge sul dissesto e lo spiega molto bene la circolare ministeriale n. 21 del 20/09/1993 al punto 17, 4° capoverso.

Oltre a questo tipo di operazione non correttamente contabilizzata, a mio modestissimo parere, rimane da valutare come non è stato contabilizzato, in qualche modo, tutto il debito da pagare nella procedura semplificata proposta dall’O.S.L. e accettata dal comune che si è impegnato da subito a mettere a disposizione le cifre occorrenti, che prevede un totale di 83,5 milioni di debiti (compresi i 32) da pagare (se i creditori accetteranno di perdere il 50%) nel giro di pochi mesi ad iniziare probabilmente entro fine 2013 e proseguire a gennaio 2014. Di questo non esiste nessuna previsione di spesa né nell’ipotesi di bilancio 2013 né in quella 2014, se non ho letto male.

Passo e chiudo, per il momento. Per non appesantire troppo la lettura cercherò di completare le mie modeste riflessioni sulle procedure di pagamento del dissesto a iniziare da quella semplificata, sopra parzialmente citata, e quanto altro di volta in volta saprò offrire allo scopo di contribuire alla chiarezza d’informazione. Ovviamente tutti i contributi a confutazione o condivisione delle analisi espresse sono le ben venute e ringrazio anticipatamente chi avrà la pazienza di leggere e commentare con opportuni riferimenti.
Sempre disposto a imparare.