L’atteggiamento dimostrato dal concessionario Cociv rispetto all’avvio immediato dei lavori relativi al Terzo Valico è immotivato e irresponsabile.
Da sempre chiediamo che questa come altre opere rientrino in un piano strategico, invece queste modalità ci spingono a pensare che a prevalere sia una spinta di carattere ideologico, incapace di sciogliere i nodi tra utilità dell’opera, rapporto costi/benefici in termini economici e sostenibilità ambientale.
Ad oggi non è ancora dichiarato, in maniera chiara, quale sia il flusso di traffico tale da giustificare questo impegno economico ed ambientale e se la città di Genova sia in grado di sostenerlo e quali siano le ricadute sul cosiddetto retroporto alessandrino. Più grave ancora le questioni che riguardano ambiente e rischi per la salute, che, nell’incontro con il Ministro Lupi, svoltosi a Roma nelle settimane scorse, avevamo posto come questioni pregiudiziali e inderogabili.
La modalità operativa di Cociv si configura come schiaffo in faccia alle Amministrazioni locali che hanno scritto al Ministero dell’Ambiente per esprimere contrarietà all’autorizzazione allo scavo nella galleria di servizio del cantiere dell’alta Val Lemme prima che siano conclusi gli studi su amianto e tutela delle fonti e non sia approvato il piano cave.
Tutto ciò è ingiustificabile e non vorremmo ancora una volta sul tema trasporti e grandi opere assistere a simili atti di superficialità e sottovalutazione.
Fabio Lavagno
Deputato Sinistra Ecologia Libertà
Monica Cerutti
Consigliera Regionale Sinistra Ecologia Libertà