5 domande a… Carmine Passalacqua

carmine-_passalacqua02di Andrea Antonuccio.

Carmine Passalacqua nasce ad Alessandria il 5 agosto 1968, si diploma in ragioneria al “Vinci” e nel 1991 viene assunto alla Cassa di Risparmio di Alessandria. Eletto nel 2007 consigliere comunale nella lista Forza Italia-Pdl, nel 2011 assume la presidenza delle Commissioni Politiche Culturali e Bilancio in Comune, fino alla scadenza del mandato a maggio 2012. Ricandidatosi con il Pdl alle ultime elezioni comunali, non è stato rieletto. Membro di numerose associazioni culturali, d’Arma e di volontariato, è noto nella nostra città per essere un convinto sostenitore della Monarchia. Cavaliere al Merito Civile di Casa Savoia, Cavaliere dell’Ordine dei Vitez d’Ungheria e Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, dal 1993 Carmine è Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon. Buona lettura!

carmine-_passalacqua031) Carmine, che cos’è per te Alessandria?
Oltre ad essere la mia città natale, è una pacifica realtà di vita tranquilla e abbastanza vivibile. Escludendo divertimenti e teatri, tutto il resto c’è… intendo dire che se vuoi far la spesa anche dopo l’orario di lavoro, oppure decidere di mangiare qualcosa di diverso, in pochi minuti puoi raggiungere ciò che meglio credi e scegli. E poi il mio spirito “sabaudo” è deliziato da tante testimonianze come l’Arco di Trionfo, la Cittadella, varie lapidi commemorative e soprattutto il monumento bronzeo alla Principessa Mafalda di Savoia, che si trova proprio vicino a casa mia!

2) Pensi anche tu che Rita Rossa non avrebbe dovuto dichiarare il dissesto? Ora che cosa dovrebbe fare, secondo te?
Sarò sincero: considero Rita Rossa un grave incidente di percorso per la nostra città, ossia un ritorno al passato della politica urlata e poco concreta, che non rinucia ai privilegi acquisiti ma impone tagli e tasse ai cittadini. Il nostro sindaco non manca mai ad una conviviale rotariana o dei Lions, compare in tv per denunciare di tutto senza prove concrete, e soprattutto punta a ricavarsi un posticino su scala nazionale per candidarsi alle prossime elezioni politiche.

Il primo atto di oppressione e vilipendio pubblico su scala nazionale è stato proprio aver proclamato il dissesto, senza pensare alle conseguenze sia nel breve che nel lungo periodo. Adesso le proteste e gli scioperi li condivido sinceramente, ma non ne faccio parte per un semplice motivo: coloro che oggi urlano, l’anno passato in questo periodo brindavano contro di noi, accusandoci di essere il “male assoluto”, e inneggiavano alla Rossa senza pensare che non tutti i “figli d’arte” sono dei campioni nella loro professione.

Sarebbe troppo dignitoso da parte del sindaco dimettersi dichiarando il suo fallimento politico, ma il suo partito, il Pd, non lo permetterà mai. Sono fermamente convinto che tutta questa situazione sia stata architettata da menti esterne che hanno condotto la città alla rovina per poi pretendere determinate prebende e posizioni di comodo. Se poi penso che nei confronti dell’amministrazione Fabbio c’è stato un accanimento mediatico impressionante…

carmine-_passalacqua043) Ma allora qual è stato a tuo avviso il più grande errore della giunta Fabbio? Quello, per intenderci, che lo ha portato alla sconfitta contro Rita Rossa?
Non posso certo dire che andasse tutto bene, ai tempi, però la mia coerenza e dignità non mi permettono di rivolgere a Piercarlo Fabbio accuse pesanti. Siamo stati una maggioranza solida al momento delle elezioni del 27 maggio 2007, poi qualcuno si è perso per strada, o meglio è andato a far parte di quelli che io chiamo “saltabanco” , non personaggi da circo, ma persone di poco equilibrio, che dopo aver preso voti a destra si sono dichiarate comodamente di centrosinistra, alla faccia dei loro elettori. Si tratta di uno strano modo di fare politica, anche a livello nazionale, anche perché dequalifica tutto il sistema… vedo che Giuda ha sempre discepoli su questa terra, purtroppo!

Posso solo dire che la colpa più grave di Fabbio è stata, e sarà sempre, la sua bontà d’animo, la sua ottima presenza quale oratore pubblico e professionista della politica locale e nazionale, incapace di fare del male a qualcuno. Credo che debbano vergognarsi e nascondersi tutti coloro che da lui hanno tratto benefici, sia dipendenti comunali che persone che a vario titolo hanno ottenuto qualsiasi cosa abbiano chiesto, e ora si sono “riposizionati”.

Aggiungo anche che la mancanza di comunicazione diretta da parte della amministrazione Fabbio ha creato confusione e non ha permesso un’analisi tranquilla su chi votare fra i 16 candidati sindaco, arrivando alla più grave mancanza che si possa avere nei confronti della nostra città, ovvero l’astensione dal voto. Questo ha permesso l’elezione di Rita Rossa al ballottaggio, neanche al primo turno, con un infimo risultato elettorale!

carmine-_passalacqua014) Tu sei da sempre un monarchico convinto. Pensi che l’Italia di oggi potrebbe trarre beneficio da un ritorno di Casa Savoia ai più alti vertici dello Stato?
Sono orgogliosamente monarchico! Sul mio epitaffio vorrei la famosa frase del Giusti “Buon per me se la mia vita intera, mi frutterà un sasso con su scritto che non mutai Bandiera!”. Per la nostra Patria la soluzione migliore è senza dubbio una Casa Reale al di sopra delle parti che possa risiedere stabilmente al Quirinale e percorrere la strada dell’amore verso il Popolo, senza essere schiava del sistema politico e di parte per qualche potere forte.

Nell’Ottocento gli Stati nazionali erano tutti retti da un Sovrano, successivamente dopo la seconda guerra mondiale, si è affermato il pensiero americano, nemico delle Monarchie, garanzie della sovranità sul territorio. Agli USA interessa il controllo di vaste aree del globo, per cui si spiega la caduta di Regni secolari come lo Scià di Persia, i Sovrani legittimi di Afghanistan, Iraq, Siria, Egitto, Tunisia, Libia e il Sud Est Asiatico, dove ancora oggi imperversano guerre fratricide. La soluzione c’è sempre per tutti, comprese le nuove Nazioni dell’area balcanica, oppresse per decenni dal comunismo bieco, ed ora risorte con la presenza sul territorio dei legittimi Pretendenti al Trono.

La Monarchia unisce la Nazione e non ci sono storie e vergogne che possano contrastare questo principio fondamentale. La repubblica è un male che può essere temporaneo, se viene vista come soluzione a breve di gravi problemi politici, ma a lungo andare crea divisioni, attriti e feroci lotte di classe.

Quando il beneamato Re Umberto II lasciò l’Italia il 13 giugno 1946, lo fece perché indotto dalla malizia di De Gasperi che in una lettera privata affermava che la repubblica avrebbe retto per poco tempo, dopodiche il Re sarebbe tornato per la buona pace di tutti. E invece ci ritroviamo in questo marciume.

Non sono parole di un fanatico, la realtà è sotto gli occhi di tutti, noi abbiamo solo problemi e guai in vista molto seri. Guardiamo invece la gioia esplosiva del popolo inglese per la nascita del “Royal Baby” e la folla festosa a Bruxelles per il nuovo Re. Guardiamo al buon esempio dei Re nel mondo: in Olanda, Qatar, Belgio e persino nella Città del Vaticano i sovrani si arrendono ai problemi ormai pesanti per la loro età e scelgono dignitosamente di lasciar posto ai più giovani regnanti, pronti ed educati fin da piccoli. Da noi, invece, chi c’è? Un Grillo qualunque che lancia via web il concorso su chi mettere al Colle…

In merito alla questione del trono italiano, sono convinto che dopo tanti anni non si possa affermare il principio della regalità seguendo la discendenza di padre in figlio, avendo noi l’impedimento della legge salica che tiene fuori le femmine dal rango di sovrane.

Per questo motivo, dovendo adeguarsi ai tempi e non volendo scegliere una persona impreparata, direi che la figura migliore di Casa Savoia attualmente sia un Principe di giovane età, preparato e di alto livello, che non ha mai calcato le scene televisive, non ha mai fatto parlare male di sè e ha i requisiti morali a posto, essendo regolarmente sposato e genitore di tre principini.

Sto parlando del Duca delle Puglie Aimone di Savoia, un dirigente e manager d’azienda, che sa bene che cosa voglia dire sacrificio e ricchezza per tutti.

Appena si troverà il modo di presentarlo adeguatamente come alternativa a questa immorale repubblica dei pochi privilegiati e dei tanti tartassati, si inizierà una regolare campagna d’informazione per sperare in un cambiamento radicale, ovviamente senza spargimento di sangue, per il bene comune.

Nessuno deve spaventarsi o pensare male, anche i sogni diventano realtà. Chi avrebbe mai scommesso sulla caduta del muro di Berlino? La storia ha i suoi “corsi e ricorsi”, e noi speriamo nella rivincita per affermare che la Corona sabauda ha un suo fascino ancora oggi. Altrimenti, come si spiegano le code per visitare Castelli e Palazzi Reali ovunque? Ricordiamoci sempre che la Chiesa, la Monarchia e l’Esercito hanno sempre lasciato opere d’arte e beni preziosi; non ricordo un Presidente o suo familiare che si sia distinto con intitolazioni di enti benefici!

carmine-_passalacqua055) Come vedi la situazione del tuo partito, il Pdl, qui in città? Alle prossime comunali, chi candideresti alla poltrona di sindaco?
Purtroppo noi del PdL alessandrino abbiamo risentito del duro colpo della sconfitta elettorale, ma per fortuna abbiamo ancora una sede centralissima e ci ritroviamo in gruppi di lavoro. Abbiamo anche partecipato a eventi nazionali pro Berlusconi, affermando che Alessandria c’è e ci sarà sempre con un nutrito gruppo di giovanissimi.

L’errore grave che potremmo commettere è quello di ritirarci pensando che l’attuale amministrazione sia eterna… guai al mondo se non ci fosse una democratica opposizione costruttiva, anche se nessuno ci ascolta!

Anche il nostro maggiore alleato, la Lega, ha subito defezioni e si sta riorganizzando, per cui credo che nella prossima primavera le forze di centrodestra, già premiate dal voto politico dello scorso febbraio, saranno pronte e agguerrite. Bisognerà ascoltare maggiormente la gente, senza però illudere con false promesse.

Per il futuro sindaco di Alessandria, direi che la partita è aperta per tanti giovani promettenti. Ho le mie preferenze, giustamente, ma credo che dopo il disastro attuale occorra mettere da parte l’ambizione personale per sostenere un candidato, maschio o femmina, di grande valore e preparazione, non con diplomi e lauree facili prese a suo tempo senza troppa fatica!

Certo, se il candidato fossi io, sarei di sicuro il primo sindaco monarchico. Sarei attento alla storia locale, difenderei le associazioni di volontariato e d’Arma, e come primo obiettivo mi darei quello di migliorare la vita culturale e sociale di Alessandria. In una città depressa si vive male… e la vita è troppo breve per sprecarla!