La Cittadella di Alessandria, e la sua salvaguardia e rilancio, continuano a tener banco, e ad essere al centro di dibattito e progetti non solo locali. E’ di pochi giorni fa la notizia di un possibile bando finanziato dall’Unione Europea, attraverso il quale dare fiato, e ‘gambe’, ad un’operazione di ampio respiro, che naturalmente può essere concretamente possibile solo se si individuano risorse rilevanti per mettere prima di tutto la ‘fortezza’ alessandrina in sicurezza, e poi per rilanciarla in funzione di progetti concreti, a valenza culturale e turistica.
L’europarlamentare alessandrino Tino Rossi, esponente del Ppe e fra i promotori del movimento “Alleanza Europea – la politica dei cittadini”, ha organizzato nei giorni scorsi, a Bruxelles, un primo incontro, a cui ha preso parte anche il presidente del Consiglio della Provincia di Alessandria, Giovanni Barosini. “La macchina è partita – spiega Rossi – e dobbiamo ora individuare una linea operativa al fine di rilanciare la Cittadella di Alessandria in Europa, attraverso un nuovo incontro che si terrà nei prossimi mesi proprio al Parlamento europeo. L’obiettivo è inserire il progetto di comunicazione sulla ‘fortezza’ in un bando Ue”.
L’iniziativa ha suscitato l’interesse di molti eurodeputati italiani, tra cui il coordinatore del Ppe in commissione Cultura, Marco Scurria, Elisabetta Gardini, Fabrizio Bertot, Sergio Silvestris, Giaommaria Uggias, Antonio Panzeri e Iva Zanicchi.
La Cittadella di Alessandria è uno dei più grandiosi monumenti europei, nell’ambito della fortificazione permanente del XVIII secolo, ed uno dei pochi ancora esistenti nel Vecchio Continente. Innalzata su progetto di Ignazio Bertola, e costruita nel 1728 grazie a Vittorio Amedeo II di Savoia, la Cittadella è stata candidata nel 2006 alla lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco, ma oggi corre il pericolo di essere frazionata in forme diverse di gestione, con destinazioni d’uso tra loro contrastanti o improprie.
“Per evitare che l’opera bertoliana venga manomessa o addirittura lasciata in stato di abbandono – hanno spiegato Rossi e Barosini – è nato un progetto di comunicazione virtuale e digitale grazie al lavoro svolto dalle professoresse Anna Marotta e Serena Abello, della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, che hanno approfondito la trasformazione dei sistemi di difesa nell’Alessandrino, estendendo l’indagine all’analisi delle Cittadelle e Città di fondazione esistenti in ambito europeo”.
Non è mancato di recente, sul tema Cittadella, qualche polemica locale legata al fatto che al rilancio della struttura improvvisamente sembrano essere tutti interessati, ma di fatto procedendo ‘in ordine sparso’. “Le polemiche non ci interessano – precisa Rossi -, ma tutti i contributi, le idee e i progetti sono benvenuti. Naturalmente lo snodo è calarli in un contesto di progetto e finanziamento comunitario, in mancanza del quale mi pare difficile, per il territorio, muoversi in autonomia sul piano delle risorse. Per questo mi metto pienamente in gioco e a disposizione”.
Alla ripresa autunnale l’on. Oreste Rossi intende organizzare, ad Alessandria, “un tavolo di lavoro a cui prenderanno parte le istituzioni locali, attraverso il quale tracciare un quadro aggiornato e puntuale della situazione, e capire quale può essere il coinvolgimento dei diversi soggetti. Vogliamo inserire il progetto in un bando europeo, che possa promuovere i circuiti informativi di interesse turistico e culturale, valorizzando, così, la Cittadella come patrimonio storico Ue per rilanciare il nostro turismo”.
Fondamentale – aggiunge l’esponente del Ppe – è anche il sostegno del Comitato Difesa della Cittadella di Alessandria, nella figura del presidente Guido Ratti”. Ma fondamentale appare guardare oltre ai confini locali: “la Cittadella di Alessandria non è solo una risorsa turistica italiana, ma di valenza europea, proprio per il vissuto storico e culturale che ha alle spalle. Pertanto, da alessandrino e da europarlamentare, credo si debbano unire le forze per far sì che questo monumento venga salvato”.