Tino Rossi, unico europarlamentare della provincia di Alessandria, a pochi mesi dalla fine del mandato spariglia le carte, e rilancia con una mossa a sorpresa, e progetti ambiziosi: fondare gli Stati Uniti d’Europa, “con la partecipazione diretta dei cittadini, e mettendo alla porta poteri forti, e burocrati”. Per riuscirci (o almeno per provarci con determinazione), Rossi sta lavorando da mesi al progetto di costituire il movimento “Alleanza Europea – la politica dei cittadini”, e ha contestualmente deciso di aderire al Ppe a Strasburgo, lasciando il gruppo Efd a cui era stato finora iscritto.
“La mia intenzione – spiega Oreste Rossi – è portare davvero la democrazia diretta nelle istituzioni, affinché i cittadini vengano coinvolti nella trasformazione di un’Europa di burocrati e banchieri negli Stati Uniti d’Europa. E’ un vero progetto di “rivoluzione” democratica che mi ha spinto ad aderire prima all’Associazione Popolari italiani per l’Europa, di cui sono socio fondatore, e poi a passare a Strasburgo nel gruppo Ppe”.
“La novità di Alleanza Europea – prosegue Rossi – è che propone uno scenario diverso. In un momento in cui l’Europa è sentita distante dai cittadini, il termine “alleanza” suggerisce la volontà di raccogliere le istanze delle varie realtà territoriali, che trovano voce nella politica dei cittadini e possono essere rappresentate nella Ue attraverso una vera partecipazione dal basso, con regole chiare e precise, senza gerarchie, dove ognuno si deve meritare il proprio incarico sul campo”.
“L’idea – spiega l’europarlamentare Ppe – non è certo quella di abbattere l’Europa in quanto istituzione, come troppo spesso il malcontento popolare porta a pensare, al giorno d’oggi, ma di trasformarla negli Stati Uniti d’Europa, ovvero in un organismo che armonizzi a vantaggio di tutti, e non solo di pochi, leggi consumi e costi, a partire da quello dell’energia. Non a casa per il simbolo del movimento ho scelto gli ingranaggi, che rappresentano l’importanza del lavoro di squadra, indispensabile per far muovere l’intero meccanismo, ossia l’Italia, le cui aziende e lavoratori sono troppo spesso relegati ai margini dalle direttive comunitarie”.
«L’Alleanza – sottolinea Rossi – si pone all’interno del Ppe, mantenendo saldi i suoi principi fondanti, in primis il valore delle radici cristiane che contraddistingue i popolari di tutto il vecchio continente. Ma sul piano operativo ci muoveremo in maniera molto diversa dai partiti tradizionali.
L’Alleanza prevede come primo impegno di raggiungere una rapida aggregazione.
Le modalità saranno semplici, in quanto non esiste una struttura chiusa con regole ferree: chiunque può partecipare e decidere il proprio impegno sulla base del tempo disponibile o sui campi di intervento. La vita del movimento è condivisa in una struttura orizzontale dove gli incarichi saranno ridotti al minimo necessario e ‘ruoteranno’: non ci saranno “strutture superiori”, o élite a cui delegare il comando e le decisioni. Proprio perché i cittadini oggi non vogliono più essere spettatori passivi. Non vogliono che la politica sia materia ostile, privilegio di pochi: una barriera tra loro e il potere. Vogliono che sia il mezzo per partecipare direttamente alle decisioni importanti che riguardano tutti, non solo i burocrati. Partendo proprio dalla struttura delle organizzazioni politiche, che devono essere condivise e aperte a tutti”.
Stampa