“Un commissario per il comune di Alessandria? No, meglio la politica!”

Penna Renzo 2di Renzo Penna*

A proposito della proposta di risolvere la crisi del Comune di Alessandria – causata dal disastro politico, economico e amministrativo della precedente Giunta – attraverso un Commissario, proposta formalizzata da alcuni Consiglieri dell’opposizione (Giovanni Barosini ed Emanuele Locci), che sembra accolta con favore da alcuni mezzi di informazione, addirittura da qualche Organizzazione Sindacale e trovare ascolto anche all’interno della struttura comunale:

ritengo, e riteniamo come SEL, sia una proposta irresponsabile, contraria agli interessi, in primo luogo, dei lavoratori e più in generale della città di Alessandria.”

“In questa città non c’è ancora una esatta percezione che l’attuale non è una crisi normale, tradizionale, ma rappresenta LA CRISI!

A causarla ha concorso, con una responsabilità gravissima, la giunta Fabbio – il giudizio sull’operato è già stato espresso con il voto dagli elettori, mentre sugli atti e le eventuali irregolarità tocca alla magistratura decidere – ma le origini della crisi precedono la stessa ultima gestione amministrativa. Questa città e la sua classe politico-amministrativa si è abituata a spendere oltre le proprie possibilità da diversi anni, in particolare, dal dopo alluvione del 1994, quando arrivarono – una tantum – ingenti aiuti economici per la ripresa. Oggi i nodi degli sbilanci e, da ultimo,  gli errori di una amministrazione irresponsabile che ha portato il Comune al dissesto, cadono nel corso della maggiore crisi economica e sociale – italiana ed internazionale – successa dopo la fine del secondo conflitto mondiale!”

“Oggi chi invoca il commissario forse scambia l’attuale situazione di gravissima crisi con il contesto, assolutamente normale dal punto di vista contabile, nel quale svolse, qualche anno fa – dopo la crisi politica delle giunte di sinistra del 1992 – la sua azione l’ottimo e compianto prefetto Macrì. Nell’attuale contesto un commissario, supportato da una pessima legge per gli enti locali in dissesto, non potrà che realizzare drastici tagli lineari che, oltretutto, lasciano intatti sprechi e privilegi!”

“Il Sindaco sa che per noi è sbagliato – come pensa invece qualche Assessore della maggioranza –  dividere, nella crisi, i lavoratori tra i dipendenti comunali e quelli delle aziende partecipate: tra presunti garantiti ed “esuberi”.  Per cercare di superare l’attuale crisi, al contrario, occorre più unità e solidarietà: tra i lavoratori tutti, tra i cittadini e nella città.”  

 

Quali ammortizzatori sociali

“A un anno dall’insediamento della Giunta Rossa sono sorpreso che, tra gli ammortizzatori sociali necessari per affrontare la crisi e la riorganizzazione delle aziende, non si sia da subito valutato la possibilità dei pensionamenti anticipati – avendo a riferimento l’insieme dei lavoratori dell’Ente – richiedendo una deroga alla legge “Fornero” e sostegni economici per accompagnare alla pensione chi è vicino al raggiungimento dei requisiti previdenziali.

Mentre per la ristrutturazione delle aziende e per la difesa dell’occupazione sono indispensabili i Contratti di solidarietà.

Agendo per tempo su questi due aspetti si sarebbe potuto evitare la messa in liquidazione di Aspal. Decisione nei confronti della quale SEL non  è mai stata d’accordo.”

 

La soluzione della crisi è politica!

“Considero interessante la relazione che il sindaco ha fatto sull’andamento dell’incontro a Roma al “tavolo” ministeriale. E sull’interessamento del sindaco di Torino Piero Fassino. Così come l’auspicio di una prossima presenza al tavolo delle Organizzazioni Sindacali.

La soluzione alla crisi di Alessandria: più tempo per risanare i conti, adeguati ammortizzatori sociali e un aiuto economico, non può venire che dalla politica! Dal sostegno al sindaco dei parlamentari alessandrini e, in particolare, da quello del suo partito, il PD, che è al governo del Paese ed esprime il Presidente del Consiglio!

A Roma, al “tavolo interministeriale” non si deve andare per discutere il destino di “188 esuberi”, ma la crisi di una intera città! Dove centinaia di posti di lavoro si sono già persi nelle piccole imprese, in quelle artigiane e nelle cooperative, anche a causa delle insolvenze del Comune e delle società partecipate.”

“Nello stesso modo in Alessandria la soluzione alle diverse situazioni di difficoltà va ricercata, come sta avvenendo per il TRA (Teatro Regionale Alessandrino), in rapporto con i lavoratori interessati e con il confronto e l’intesa con le Organizzazioni Sindacali. Richiamando alle proprie responsabilità – per il pagamento della cassa integrazione in deroga e la ricerca di occupazione – la Regione Piemonte.”

*Consigliere Comunale SEL
sintesi dell’intervento in consiglio comunale