Make-A-Wish: anche i bambini ammalati possono realizzare un sogno

maw_mondo“Un desiderio esaudito, un bambino che ritrova il sorriso”. E’ questo lo slogan, ma sarebbe meglio dire la parola d’ordine di Make-A-Wish Italia, una Onlus genovese che si occupa di esaudire i desideri di bambini gravemente ammalati.

Già, i desideri. Qualcosa che sembra precluso a chi deve stare per mesi in un letto di ospedale, sopportando terapie lunghe e dolorose, spesso lontano dall’affetto della famiglia. Ma per i volontari di Make-A-Wish il desiderio espresso da un bimbo malato è una sfida da affrontare. E per un bambino, vedere che il suo desiderio si realizza significa capire che tutto è possibile. Significa dimenticare per un attimo di essere malato e tornare ad essere semplicemente un bambino. Non solo. E’ stato ampiamente dimostrato che la soddisfazione che deriva dall’aver realizzato un sogno apparentemente impossibile aiuta anche i più piccoli a guarire.

Sune Frontoni, direttore generale di Make-A-Wish Italia, è una volontaria come quasi tutti quelli che lavorano nella Onlus. “Negli Stati Uniti Make-A-Wish è una realtà consolidata e ben conosciuta, attiva dal 1980. In Italia operiamo dal 2004, e finora abbiamo realizzato 817 desideri di altrettanti bambini, grazie alla disponibilità di tante persone e ai fondi che raccogliamo in diverse iniziative, come quelle svolte in collaborazione con l’Outlet di Serravalle“.

maw_logoQuali sono i desideri più gettonati? Si va dalla crociera alla visita a Disneyland, dall’incontrare il calciatore famoso al possedere un iPad. Per i bambini, il valore del desiderio non coincide automaticamente con il suo prezzo. Alcuni sogni sono abbastanza semplici da realizzare, come l’acquisto di un particolare oggetto, mentre altre volte sono vere e proprie “avventure”.

Uno dei primi desideri esauditi è proprio quello di un ragazzino di Alessandria, afflitto da gravi problemi di mobilità, che aveva chiesto un mezzo per accompagnare la mamma a fare la spesa. Ebbene, di lì a poco la squadra di Make-A-Wish suona il campanello e gli chiede di affacciarsi alla finestra: un’Ape Car nuova, rossa fiammante e addobbata a festa lo attende davanti al suo portone. Guardando il figlio, il padre del ragazzo confida che quella giornata era stata per lui come una piccola guarigione.

Andrea Antonuccio

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