Moderati, ma con gli artigli! [Controvento]

Miraglia Cesare 3di Ettore Grassano.

Galeotta fu forse Radio Voce Spazio, storica emittente alessandrina dove da tempo, di prima mattina, Cesare Miraglia e Paola Debernardi (foto in basso) conducono insieme una trasmissione di commento sull’attualità cittadina. Sta di fatto che l’avvocatessa ieri ha ufficializzato la propria adesione ai Moderati, e chissà che non possa essere lei, la prossima primavera, la candidata sindaco della coalizione di centro sinistra in uno dei centri zona della provincia in cui si voterà (ossia Novi, Ovada, Casale, Tortona). Miraglia lo ha già ribadito più volte: I Moderati si sentono ormai maturi, sul piano dell’esperienza amministrativa e del radicamento territoriale, per aspirare a qualcosa di più che ad un ruolo di semplici gregari, per cui il Pd è avvisato.

Intanto, però, il segretario provinciale (e assessore al Lavoro a Palazzo Ghilini) del movimento fondato di Mimmo Portas va all’attacco sul fronte Palazzo Rosso e partecipate. E non ci sta ad ingoiare un rospo dopo l’altro, facendo finta di niente. Per cui, se da un lato esprime il completo sostegno a Rita Rossa in questo momento delicatissimo, dall’altro lascia capire (senza fare nomi: ma i cognomi ce li immaginiamo bene tutti) che alcuni “consiglieri” del sindaco stanno facendo una gaffe dopo l’altra, e forse farebbero meglio a “rientrare” nei ranghi tecnici di loro competenza, lasciando la politica “a chi è stato eletto dai cittadini”.

E aggiunge anche, Miraglia, che “da piccolo imprenditore, so benissimo che prima di liquidare un’azienda, e ciò che rappresenta in termini di valore economico, ma anche sociale, bisogna tentarle tutte. Soprattutto oggi, il compito di noi amministratori pubblici è anche quello di creare le condizioni per far crescere l’occupazione: non certo di licenziare”. Insomma anche I Moderati, sia pur con tono e approccio diverso, sembrano allineati con i sindacati: riorganizzazione, nelle partecipate come “a Palazzo” non può far rima con licenziamenti.

E, anche se Miraglia di più non dice, e sorride serafico ai tentativi dei cronisti di “estorcergli”Debernardi Paola qualche nome (“li faremo più avanti, se le cose non cambieranno”), è chiaro che sul banco degli inputati ci sono soprattutto il nuovo assessore al Bilancio, Matteo Ferraris, il suo predecessore (e attuale presidente Amag) Pietro Bianchi e il ragioniere capo Antonello Paolo Zaccone.

Ma qualcuno pensa anche all’ex deus ex machina della filiera dei rifiuti, Piercarlo Bocchio (tutt’ora presidente Aral, anche se assai defilato sui media). E naturalmente a Ezio Guerci, consorte di Rita Rossa.
A lui peraltro tanti, all’interno del centro sinistra cittadino, ancora attribuiscono la responsabilità di aver causato il naufragio del 1993 (sì, il secolo scorso!), con successivo trionfo della Lega Nord. Magari dimenticandosi che, all’epoca, i leghisti “sbancarono” tutto il nord, e non solo Palazzo Rosso.

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