Palazzo Rosso: un gruppo di lavoro per la “liberazione dei dati”

Comune di Alessandria 3Si riunisce oggi, per la prima volta, il gruppo di volontari professionali che supporterà il progetto Open Data del Comune di Alessandria. La liberazione dei dati è un processo agli albori ma irreversibile e dalle declinazioni operative infinite.

Il Comune di Alessandria approccia il tema sotto due profili:
– trasparenza, nell’intento di rendere partecipe la comunità dell’impiego di risorse pubbliche;
– innovazione, con l’obiettivo di favorire la generazione di applicazioni utili allo sviluppo di processi di imprese esistenti o di start up.

L’occasione sarà utile per sviluppare reti e connessioni con primarie realtà nazionali.
Costituiscono il primo nucleo del Gruppo di Lavoro
 Stefano Leucci
 Barbara Sacchi, referente per l’Ente
 Davide Monfrecola
 Federico Morando (uno dei pionieri dell’opendata italiano)
 Luca Lusso e Diego Banchero per Wellnet srl
 Giovanni Frera per Bewe srl
 Sonia Biondo
 lab121 con il ruolo di diffusore dei contenuti e delle opportunità  dell’iniziativa nella comunità di riferimento e attraverso le connessioni dei propri soci.

I dati aperti, comunemente chiamati con il termine inglese open data anche nel contesto italiano, sono alcune tipologie di dati liberamente accessibili a tutti, privi di brevetti o altre forme di controllo che ne limitino la riproduzione e le cui restrizioni di copyright, eventualmente, si limitano ad obbligare di citare la fonte o al rilascio delle modifiche allo stesso modo. L’open data si richiama alla più ampia disciplina dell’open government, cioè una dottrina in base alla quale la pubblica amministrazione dovrebbe essere aperta ai cittadini, tanto in termini di trasparenza quanto di partecipazione diretta al processo decisionale, anche attraverso il ricorso alle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione;  ha alla base un’etica simile ad altri movimenti e comunità di sviluppo “open”, come l’open source, l’open access e l’open content..

Sono molteplici le iniziative d’apertura del patrimonio informativo avviate in Italia da parte di pubbliche amministrazioni centrali e locali. Il primo data store italiano è stato quello della Regione Piemonte, dati.piemonte.it, all’interno del quale sono catalogati dati aperti riconducibili ai vari enti regionali (comuni, province,…). Dopo circa un anno dalla nascita del data store piemontese anche la Regione Emilia-Romagna, ad ottobre 2011, pubblica online il suo catalogo di dataset (dati.emilia-romagna.it). Con il lancio del portale dati.gov.it, avvenuto il 18 ottobre 2011, si è aperta una nuova stagione per l’innovazione e la trasparenza nella PA, una strada verso l’Open Data italiano. Il processo di gestione delle informazioni prodotte sta progressivamente evolvendo, verso modelli più aperti.

“Questo Gruppo di Lavoro – commenta l’assessore alla Programmazione Finanziaria, Matteo Giovanni Ferraris – dimostra che in città esistono energie e risorse che ragionano al futuro. Partendo da relazioni alessandrine, attraverso idee alessandrine, ci stiamo occupando di temi fortemente innovativi per superare una condizione, quella del dissesto, che non è una condanna a vita. Vogliamo favorire processi di trasparenza e i primi dati che intendiamo liberare sono quelli economico-finanziari”.
“Due, infatti, sono i passaggi fondamentali – ha concluso l’Assessore -: essere trasparenti verso i cittadini con l’obiettivo di riconquistare il dato democratico di partecipazione, fiducia e collaborazione e l’innovazione che può dare solo soluzioni positive in un’ottica di riorganizzazione, fondamentale per una condizione come la nostra”.