[BlogLettera] Dissesto e rotatorie stradali

Spett.le Redazione,

nonostante la “spending review” e il “default” degli enti locali, in Alessandria si persevera con la “rotomania”: il nostro tanto disastrato Comune, nonostante non abbia più fondi per garantire la gestione della propria ordinaria amministrazione inaugurerà altre due nuove rotatorie stradali! Non è bastata l’ultima offesa al buon senso e al martoriato bilancio comunale posta in essere con la recente rotatoria sulla strada provinciale per Sale all’incrocio di Castelceriolo, solo per soddisfare i capricci di qualche locale consigliere comunale e relativi cortigiani portavoti, aggravando peraltro i rischi sulla circolazione stradale in un punto (tra il polo industriale chimico, la D5 e il casello autostradale AL-EST della TO-PC) ad alta frequenza di transito veloce di mezzi pesanti con trasporti pericolosi.

L’allegra gara su chi spreca di più negli appalti stradali potrebbe far conoscere nuovi “primati”: prima in testa era la Provincia, con la sua elegante “minirotatoria” per accedere, da una stradina “privata”, al giardino-parcheggio del Castello di Marengo”, ovviamente fatta per fruirsi una sola volta all’anno, in occasione dei “fasti napoleonici” (per i quali non ci sono spending review che tengano….), in modo da accrescere i “giramenti” (non solo stradali ….)  del gaudente popolino locale.

Ora invece il nostro Comune, con la Sindaca Rossa (sempre di nome ma non di fatto) ha superato veramente la Provincia: rotatorie sempre, comunque ed ovunque ! Non importa se contestate e pagate dai molti cittadini e lavoratori che si vedono ora privati anche del proprio stipendio e dei mezzi più necessari di sussistenza: tanto ci saranno sempre migliaia di allocchi in “processione con fiaccolate” dietro le loro maestà, a dimostrazione che il vero “default” non è economico ma solo politico-morale: stiamo sprofondando dall’ignava subalternità alla più ruffiana sottomissione clientelare. Molti, troppi, stanno svendendo con ipocrisia la propria dignità, fingendosi rassegnati alle mode più qualunquiste, al culto della delega e della passività, effetti questi certamente indotti dalla cultura dominante e dall’asservimento mediatico ormai imperante.
Ringraziando per l’attenzione e la cortese pubblicazione, porgo i più cordiali saluti.

Claudio Ferro – Castelceriolo (AL)