Tra Faletti e Pomigliano, c’erano una volta gli Agnelli

“Pronto, Faletti? Ma lo scrittore o il medico?”. Guardate che la “topica” presa da La Stampa, che ha sparato sul tema “campanili provinciali” venerdì in terza pagina nazionale un’intervista con Giorgio Faletti, per poi smentirla il giorno dopo (in posizione assolutamente defilata, come da manuale purtroppo), ha davvero del clamoroso. Non oso pensare come si senta il collega che ha firmato la falsa intervista: dico sempre in questi casi che per fortuna noi giornalisti non facciamo operazioni a cuore aperto, ma raccontiamo storie e opinioni destinate ad essere smentite il giorno dopo dai fatti. Le vere grane della vita, insomma, sono altre.

Ma in questo caso la smentita è stata addirittura uno scambio di persone: una oltretutto famosissima, e che nella prima versione dell’intervista ha sparato a zero sui mandrogni, in difesa della superiorità astigiana. Mentre nella seconda (assai più banale: la fantasia è quasi sempre più brillante della realtà) dice le solite banalità di buon senso. Unica gaffe magari quella finale, in cui dà implicitamente a Umberto Eco del vecchio, e al contempo gli si accosta sul piano letterario. Urge ora rilancio da parte del nostro conterraneo?

A parte gli scherzi, io punterei piuttosto sulla scoperta del personaggio medico astigiano, ma soprattutto farei raccontare, come un libro aperto, al giornalista come è nata l’incredibile vicenda. Sarebbe assai più divertente, diciamocelo, che leggere la seconda versione delle chiacchiere falettiane.

Ma questo per l’universo Agnelli è un week end da dilettanti allo sbaraglio anche su un altro fronte, un po’ più di sostanza.
L’ufficio stampa Fiat (lo stesso Marchionne, secondo alcuni, ormai in preda a deliri da “faccio tutto io”) in poche ore ha diffuso due diverse versioni dello stesso comunicato. E mentre nel primo definisce i 19 lavoratori della Fiom che dovranno essere assunti a Pomigliano “storici oppositori”, nella seconda versione ci ripensa, e addolcisce un po’ la pillola. Al riguardo, leggetevi la bella analisi di Sergio Luciano.
E buona domenica di gaffes e relax a tutti!

E. G.