Sì Tav, No Tav, Sì Tav, No Tav…

Tempi duri per la sinistra “di lotta, ma anche di governo” di casa nostra. Ne sa qualcosa la lista Unità per Novi (Rifondazione, Comunisti italiani, Sel), messa neanche troppo gentilmente alla porta dal locale comitato No Tav, che non trova accettabile che la sinistra novese stia al governo con il Pd (notoriamente pro Tav e Terzo Valido), e al tempo stesso manifesti contro le suddette grandi opere.

E in effetti, hai un bell’arrampicarti sugli specchi, ma quando la politica deve calarsi dai teorici “a favore, ma anche contro” di veltroniana memoria alle scelte concrete e vissute, sbatte violentemente il muso contro la realtà. Soprattutto a sinistra, e non soltanto a Novi o in basso Piemonte.

Cito da La Stampa di sabato:
Non apro nessuna polemica con gli amici No Tav – risponde il coordinatore novese di Rc, Alessandro Molinari -, ma ammetto che nel nostro interno ci siano incongruenze e situazioni da chiarire. Credo che qualcosa potrebbe sbloccarsi già durante il prossimo Consiglio comunale, lunedì. In ogni caso col nostro rappresentante, Francesco Moro, abbiamo espresso l’intenzione di chiedere al Pd di esprimere con chiarezza la loro posizione sul Terzo valico. Ribadisco che l’esperienza No Tav è la più bella della mia vita e quindi non posso che sperare che presto le nostre strade possano ritrovarsi per proseguire insieme una lotta che tocca da vicino migliaia di persone».

Come non cogliere il mix di buone intenzioni e realpolitik, che porta al vorrei ma non posso, ma ahimé anche a prestare il fianco all’etichetta, spesso meritata, di “chiagni e fotti”?
Come si fa, ragazzi miei, a vincolare “l’esperienza più bella della mia vita” all’intenzione “di chiedere al Pd di esprimere con chiarezza la loro posizione sul Terzo valico”. Ma cosa deve ancora chiarire il Pd, accidenti? A me pare che di tutto lo si possa accusare, tranne che di poca chiarezza, almeno in questa vicenda.
E come possono individui normodotati sul piano intellettuale e della dignità vincolare la più bella esperienza della loro vita a quel che dice o non dice il Pd? Misteri della politica, e forse della fede, a questo punto.

Comunque questi ragazzi (a volte un po’ attempati) del comitato No Tav a me “poveri e isolati sbandati” proprio non sembrano. Hanno facce simpatiche di gente normale, e mostrano una certa coerenza tra quel che pensano, e quel che fanno. Vi pare poco, dato il contesto?

E. G.