Animali selvatici: meglio sterminarli?

Volete un piccolo, significativo esempio di come per fare un serio investimento pubblico (in termini di professionalità e organizzazione, più che di denaro) ci vogliono anni e anni, e per distruggerlo basta un attimo?

Eccolo: è notizia di ieri che il Parco del Po e dell’Orba ha messo all’asta le attrezzature del Centro di Recupero della fauna selvatica del Piemonte Orientale, che per un decennio ha rappresentato un fiore all’occhiello per tutta la regione Piemonte, e a cui da almeno un anno la Regione stessa e le Province interessate (Alessandria e Vercelli, in primis) avevano “chiuso i rubinetti”.

Poiché è una realtà che, in passato, ho avuto modo di conoscere da vicino, so che la struttura costava pochissimo, era gestita da persone che ci credevano e che si impegnavano a fondo, ed era diventata un punto di riferimento per tanti cittadini che, trovando un uccello ferito o un cucciolo abbandonato, sapevano dove portarlo, o almeno a chi fare riferimento per chiedere come comportarsi.

Tutti buoni motivi per chiuderlo, quel Centro, facendogli mancare la poca benzina necessaria. No? La decisione va calata naturalmente all’interno di un contesto di crisi delle risorse della Regione Piemonte: una voragine, al cui confronto il Comune di Alessandria è robetta. E prima o poi la questione esploderà in tutta la sua drammaticità, questione di tempo.

Poi c’è una seconda notizia, in qualche modo connessa, che mi lascia perplesso: la battaglia del consigliere regionale del Pdl (casalese) Marco Botta contro i cormorani. il cui proliferare sarebbe alla base della “totale scomparsa della fauna ittica autoctona”.
Erano 90 nel 1985, e ora sarebbero circa 4.000, questi terribili killer volanti, secondo Botta. Una crescita esponenziale, da veri uccelli extracomunitari. Urge piano di abbattimento? Per ora il consigliere del Pdl “chiede alla Giunta Regionale “se sia previsto l’avvio di un piano d’abbattimento”, “quanti siano i cormorani attualmente presenti in Piemonte” e “quali siano le zone regionali maggiormente interessate dalla presenza dei cormorani”.

Confesso che, nella mia ingenuità, fino ad oggi non avrei inserito la lotta al cormorano tra le priorità del nostro territorio. E voi?

E. G.