Ma, in fin dei conti, quando riaprirà il teatro Comunale di Alessandria, chiuso dal 2 ottobre 2010 (io c’ero, ahimé, la sera dell’annuncio, alla fine della seconda serata di Ring) per la sciagurata vicenda legata alle polveri d’amianto?
Al di là del balletto sui numeri che si sta anche in questo caso scatenando tra maggioranza e opposizione riguardo ai costi di completa bonifica (speriamo ci chiariscano presto se si tratta di 300 mila euro o 2 milioni, e soprattutto chi li pagherà: non ci doveva pensare chi ha causato il danno? Io così avevo capito…), rimane la grande incognita sul futuro della struttura, e della Fondazione Tra.
E pensare che, fino a pochi anni, si parlava con apparente concretezza addirittura di secondo teatro Stabile del Piemonte, progetto a quanto pare definitivamente archiviato (come il nuovo ospedale, il piano strategico e altre belle chimere). Oggi nessuno dei soci del Teatro Regionale Alessandrino (ossia Comune di Alessandria, Amag, Comune di Valenza, Regione Piemonte, Fondazione CrAl) ha più nessuna voglia di tenere in piedi un carrozzone in cui, a prescindere dal gigantesco pateracchio all’amianto, i conti non tornano per niente.
Sul tema leggetevi magari chi ne sa certamente più di me, e di tanti altri, ossia l’ex direttore del Tra, Franco Ferrari. Da semplice osservatore (e fruitore dell’offerta teatrale e cinematografica del Teatro Comunale, finché c’è stata) mi limito a constatare che, probabilmente, ci apprestiamo ad un’altra stagione in tono minore, con iniziative magari di buona volontà (e valorizzazione dei talenti artistici del territorio) “sparpagliate” in diverse strutture cittadine, e il Comunale ancora tristemente vuoto.
Sarà così? E che ne sarà dei 15 dipendenti a tempo indeterminato (7 dei quali attualmente in cassa integrazione)? In caso di scioglimento della Fondazione Tra saranno riassorbiti dai diversi (ex) soci, o incentivati a trovarsi un’altra occupazione?
Si parla, intanto, almeno della ripartenza di Ring, il festival della critica cinematografica che, dopo 9 edizioni presso il Teatro Comunale, nel 2011 è “saltato”.
Speriamo davvero che ad ottobre la manifestazione possa tornare a vivere, ai livelli qualitativi ai quali ci aveva abituati. E che sia il “traino” di una nuova politica culturale degna di questo nome. Certamente con pochi soldi, ma anche con qualche idea innovativa.
E. G.