Breve lettera aperta al neo Sindaco di Alessandria
Ci rivolgiamo con questa lettera aperta al Sindaco di Alessandria Rita Rossa, per porre alla sua attenzione un annoso problema di cui ci occupiamo da moltissimi anni e che rappresenta dal nostro punto di vista una delle tante emergenze che la nuova amministrazione di Palazzo Rosso dovrebbe subito affrontare.
Parliamo dell’emergenza sfratti e dell’assenza di politiche abitative efficaci per fronteggiare il progressivo peggioramento delle condizioni di vita di moltissime famiglie a causa della crisi con il conseguente rischio di perdere la propria abitazione per morosità incolpevole.
Abbiamo apprezzato la sensibilità che il neo Sindaco ha dimostrato nel suo ruolo di Vice Presidente della Provincia e non possiamo dimenticare che pubblicamente al Laboratorio Sociale, durante la campagna elettorale per le elezioni primarie, si era impegnata al blocco degli sfratti.
In attesa di poter discutere degli interventi strutturali per scrivere una nuova pagina nella storia delle politiche abitative attuate in città, crediamo che ci si debba subito impegnare per garantire il passaggio da casa a casa per le famiglie che si trovano ad avere lo sfratto.
Il concetto è molto semplice: nessuno deve essere sfrattato se non vi è una soluzione abitativa alternativa.
Il blocco degli sfratti, la cui modalità di attuazione siamo disponibili a discutere, crediamo sia la strada da percorrere per raggiungere questo obbiettivo.
Una strada a costo zero per le casse vuote di Palazzo Rosso.
Certi che questo possa essere un traguardo condiviso, annunciamo che, a partire da oggi, la Rete Sociale per la Casa non attuerà più picchetti antisfratto, in quanto siamo convinti che debba essere l’amministrazione comunale e i suoi assistenti sociali a scongiurare la violenza degli sfratti e ad accompagnare le famiglie in queste situazioni di difficoltà.
La nostra è un’apertura di credito e un’offerta di dialogo nei confronti del nuovo Sindaco della città.
Solo da lei e dalle scelte della sua amministrazione dipenderà l’apertura di una nuova stagione di lotta per il diritto all’abitare.
Se non si dovesse procedere con celerità al blocco degli sfratti, certamente non lasceremo sole le famiglie e attueremo tutte le iniziative che ci hanno contraddistinto in questi anni in difesa del diritto all’abitare.
Migliaia di alloggi vuoti aspettano solo di essere abitati.
Siamo a disposizione per un incontro e per affrontare insieme questa annosa questione.
Questa volta per entrare in Comune abbiamo deciso di bussare.
Rete Sociale per la Casa
Dal 2005 in difesa della famiglie sfrattate