Se non è un golpe, poco ci manca. Leggete anche voi.
Nei giorni scorsi un paio di volte ho chiesto ad addetti ai lavori se ci fossero novità sul fronte gestione asili nido e scuole per l’infanzia, ma tutto sembrava ormai congelato: patata bollente da consegnare nelle mani del nuovo sindaco.
Invece, a quattro giorni dal ballottaggio, ecco una bella riunione risolutiva in sala giunta tra l’assessore uscente alle Politiche Educative Teresa Curino, i dirigenti comunali Carla Cattaneo (in pensione tra pochi giorni, dicunt con almeno 30 mila euro di ferie non godute: le saranno pagate?) e Orietta Bocchio (invece saldamente in servizio, e soprannominata “l’oracolo” nei corridoi di Palazzo Rosso, per le sue forti competenze giuridiche e le sue doti di visione strategica), il vice segretario generale Rossella Legnazzi e una rappresentante dei comitati di gestione degli asili nido e delle scuole per l’infanzia. Non segnalata, invece, la presenza del dirigente al Personale, Antonio Pino. Per competenza non avrebbe dovuto essere coinvolto anche lui?
Comunque: se capisco bene si tratta in sostanza di un de profundis sulla speranza di trovare soluzioni alternative rispetto alla privatizzazione immediata del servizio.
Non solo: mi ha particolarmente colpito la frase della dirigente Bocchio: “la nuova Giunta dovrà immediatamente provvedere ad approvare gli atti necessari per l’affidamento in gestione degli Asili Nido a soggetti esterni”.
Epperò….ossia se anche vincesse il centro sinistra, che sul tema mi pare aver manifestato intenzione diverse, secondo il verbale non ci sarebbero santi: il dado è tratto, il solco è tracciato.
Ora naturalmente attendiamo le reazioni dei sindacati, e del comitato che nelle scorse settimane raccolse migliaia di firme contro la privatizzazione dei servizi educativi.
Indubbiamente, anche senza avere le competenze per entrare nel merito normativo della vicenda, non può non colpire l’inopportunità della tempistica di un provvedimento simile. Si è tergirversato per mesi: decidere martedì prossimo cosa avrebbe cambiato?
Non solo: un vecchio articolo (siano benedetti gli archivi on line) della scorsa estate ci aiuta a meglio storicizzare il fenomeno, e ci fa domandare se davvero non erano oggi possibili altre soluzioni. Voi che ne pensate?
E. G.