Il destino delle province, dunque, sembra segnato. Ieri il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, di passaggio ad Alessandria, non ha lasciato spazio a molti spiragli: le province sono destinate a ad un drastico ridimensionamento, e a quanto pare ad essere trasformate in enti di secondo grado, con organi politici non eletti direttamente dai cittadini, ma nominati dai comuni principali del territorio. Ossia un consiglio provinciale di pochi membri, a titolo gratuito e senza più giunta e presidente. Ma da quando? Non si sa. Alessandria e Asti torneranno ad essere una sola provincia? Forse. E i dipendenti, dirigenti in testa? Bah…..
Posso dire che ne sappiamo tanto come prima?
E magari aggiungere che, secondo me (e anche secondo osservatori assai più autorevoli ed informati del sottoscritto) il governo Monti andrà a casa molto, ma molto prima degli assessori provinciali? E si torna a parlare insistentemente di election day piemontese: elezioni politiche più elezioni regionali. Del resto, se non si passasse da una campagna elettorale all’altra di che parleremmo noi “ciula” che ancora ci appassioniamo di politica?
E. G.