Il Censis stima che l’IMU produca una perdita di valore degli immobili italiani tra il 20 e il 50%, cioè tra 800 e 2.000 miliardi di Euro, stimando 4.000 il patrimonio ante IMU. E’ come se una serie di bombardamenti avesse distrutto un edificio e un terreno su tre.
Quindi Monti ha fatto un danno di circa 1.500 miliardi al patrimonio privato e pubblico del paese, per incassarne 47.
Ha fatto un danno di 2/3 del debito pubblico, senza ridurre il debito pubblico, ma aggravandolo e peggiorando il rapporto tra valore dei risparmi e debito pubblico e privato.
Ha colpito in tal modo l’unico punto forte della situazione finanziaria italiana: il buon rapporto tra debito (pubblico e privato) e patrimonio (pubblico e privato). Il danno così cagionato da Monti e da chi lo sostiene non sta solo nella perdita di ricchezza nazionale, perché la svalutazione degli immobili ha ben altri effetti:
1) rende più difficile e meno fruttuosa la via di ridurre il debito pubblico vendendo il patrimonio immobiliare dello Stato;
2) taglia il valore delle garanzie immobiliari date da imprese e cittadini alle banche, quindi taglia il credito e l’attività economica;
3) deprime il mercato immobiliare, già depresso da circa cinque anni;
4) fa chiudere i cantieri delle costruzioni in corso, per la ragione al punto 2) e al punto 3);
5) fa chiudere o fallire molte imprese edili, con ricadute negative (insolvenze, cessazione degli ordinativi) sull’indotto e sull’occupazione, quindi anche sugli ammortizzatori sociali;
6) moltiplica la recessione e la rende irreversibile, perché le recessioni e le riprese dei sistemi economici sono guidate e sostenute dal settore delle costruzioni, come ultimamente vediamo nel caso del Regno Unito.
Monti ha coalizzato intorno a sé le forze del privilegio e delle rendite – partiti, banchieri, monopolisti, grandi burocrati strapagati – per portare avanti un politica senza investimenti e senza rinnovamento e senza crescita, di sola recessione, tassazione, disoccupazione e pagamento di interessi agli stranieri e di sostegno alla speculazione bancaria.
Ma a chi può giova questa sua politica anti-italiana? Solo a un ceto bancario che vuole il paese ridotto in miseria e alla disperazione per far incetta delle sue ricchezze reali a prezzi stracciati e approfittare del bisogno della gente per imporre tagli di diritti e ulteriore sottomissione al capitale di sfruttamento straniero. La riforma Fornero, in diversi sensi, ne è un assaggio concreto. Si aggiunga questo: il consigliere regionale Davide Bono scrive sul bollettino del movimento 5 stelle: “Milano Finanza ha affermato senza essere smentita che è stata proprio la Goldman Sachs ad aver iniziato l’ondata speculativa sull’Italia, vendendo massicciamente i nostri titoli di stato, facendo salire lo spread BTP-bound tedeschi a oltre 600, obbligando a dimissioni Berlusconi. Della banca Monti è advisor (si chiamerebbe conflitto d’interessi). Appena insediato Monti (15/11) la Goldman inizia a riacquistare i BTP forte degli interessi prossimi al 7%: guadagni incalcolabili! E Goldman non è nuova a queste mosse. Anni addietro quando c’era Draghi (ora presidente BCE) truccarono i conti del bilancio della Grecia per permetterle di entrare in UE. La Grecia ha seguito la stessa sorte: governo eletto mandato a casa, nominato l’ex vice presidente BCE, Papademos, dopo aver represso con un impennata di spread il tentativo del premier di indire un referendum popolare”.
Per concludere citiamo i dati della Cgia di Mestre che indicano come tra il 2008 e il 2010 i suicidi per motivi economici sono aumentati del 24,6% Più che con la Grande Depressione in Usa dove in 4 anni l’aumento fu di +22,8%.
Ci chiediamo: siamo ancora in un paese democratico o sotto dittatura? Quello disegnato sembra un colpo di stato messo a punto senza sparare un colpo con cui si tiene un paese in ostaggio di una casta privilegiata e collusa al potere bancario. Monti è ospite, e come si dice, l’ospite è come il pesce: dopo tre giorni puzza.
Maurizia Pertegato
Presidente associazione imprenditrici di via della Vittoria Alessandria