[BlogLettera] Pacifisti?

Sabato scorso  ho potuto rivedere in tv un “cult movie” anni 70 sulla contestazione giovanile americana, “Fragole e  sangue“, propostoci all’epoca dal mitico Macallè e frequentemente citato anche nei dibattiti successivi. Emblematica ed emozionante la scena finale, resa ancora più frenetica dallo zoom sugli studenti seduti a terra, disposti in cerchi concentrici mentre  battono le mani sul pavimento e cantano “give peace a change” di J. Lennon. E all’ improvviso, l’irruzione della polizia che aspettava pazientemente il segnale per entrare, pestarli e massacrarli a manganellate, dopo aver indirizzato direttamente su di loro del gas irritante con una specie di grande macchina del flit (gli studenti = insetti da eliminare). Una Diaz ante litteram.

Situazione riproposta nel film documentario sul G8 domenica sera su rai tre; solo che a Genova gli studenti non cantavano, non ritmavano, non irritavano nè provocavano nessuno: stavano semplicemente dormendo, dopo una protesta pacifica. E anche qui, l’irruzione della polizia, la violenza dei manganelli, la brutalità dello sgombero, nonchè un 2° tempo a Bolzaneto con torture, insulti e slogan inneggianti a Mussolini e Pinochet. Durante entrambe le proiezioni,  è stato quasi automatico l’accostamento alle proteste in Val di Susa, agli sgomberi forzati, ai diritti dei manifestanti, ai lacrimogeni ad altezza d’occhi e di bambino, alle manganellate su gente che rivendica il proprio sacrosanto diritto a dissentire.

Da notare che anche in Fragole e sangue c’entravano i terreni, da consegnare alle Forze Armate sottraendoli alla comunità afroamericana. In alcune liste elettorali che appoggiano caldamente la TAV (a detta di molti, moltissimi, opera inutile, costosissima, con annessi e connessi –>amianto, mafia, cementificazione…) vengo a leggere nomi di candidati che  mi  lasciano alquanto stupita: persone che avevano partecipato in passato a manifestazioni pacifiste, a vari social forum, a presidi no tav (come il campeggio distrutto a manganellate nel 2006), al G8 di Genova con le mani alzate, ai vari lilliput, verdi, verdiverdi, arcobaleno, peace&love (per dirla alla E. Brignano). Ci hanno ripensato talmente da passare dall’altra parte? O non ne sono consapevoli?

Forse pensano che la Val Susa sia lontano da noi, in un altro emisfero, che non ci riguardi.  Alcuni continuano a dichiararsi no tav nonostante appoggino un candidato sindaco che la pensa diversamente: e come faranno in campagna elettorale? Altri “glissano”sulle dichiarazioni del leader  evitando di pronunciarsi. Approvo la capacità di ravvedersi e correggersi, ma per passare decisamente dall’altra parte qualche buon (?) motivo ci deve pur essere… Capisco che oggi la definizione  di “sinistra” sia piuttosto aleatoria, ma rimango perplessa sul fatto che vengano svuotate di significato anche altre parole come ecologia, libertà, diritti, solidarietà, ecc.

Enrica Bocchio