Alessandria in the world: dall’amianto all’ndrangheta?

Sempre più spesso il nostro territorio sale alla ribalta  nazionale per vicende di cui andare certamente poco fieri. Si sono appena spenti i riflettori della (doppia) puntata dell’Infedele di Gad Lerner dedicata in parte alla cosiddetta ‘offerta del diavolo’ che tutti ormai conosciamo, legata allo sterminio di vite casalesi ad opera dell’amianto, che già scaldiamo i muscoli per domenica.

L’appuntamento stavolta è con Rai Tre, alle 21,30. Presa Diretta, trasmissione di approfondimento giornalistico condotta da Riccardo Iacona, sarà dedicata al tema “Mafia al Nord”, e in particolare all’inchiesta Minotauro (‘ndrangheta in Piemonte, con centinaia di arresti, l’estate scorsa), con un focus su Alessandria.

L’attesa in città cresce, tanto che il comitato Noi di Valle sta anche facendo ‘volantinaggio’, promuovendo ‘gruppi di ascolto’ alla Soms del paese e altrove.

La comunità politica oscilla tra scetticismo e diffidenza: tra l’altro l’ex consigliere comunale Pdl alessandrino Giuseppe Caridi è in carcere ormai dalla fine di giugno, con accuse di affiliazione all’ndrangheta, e proprio in questi giorni o ore si attendono novità in merito all’istanza di scarcerazione.

Cosa dobbiamo aspettarci dalla trasmissione di Rai Tre? Non certo sentenze, di colpevolezza o di assoluzione. Però certamente è lecito prevedere un ‘ritorno’ di attenzione, sul tema, da parte dell’opinione pubblica locale, in questi mesi ‘distratta’ da una serie di altre emergenze e indecenze.

In questo blog ogni tanto, pur senza voler infierire, abbiamo paragonato la vivacità del tessuto produttivo ed economico alessandrino a quella di Reggio Calabria, Ma naturalmente (senza nessun disamore per i calabresi onesti: ho tanti amici tra loro, che non si meritano nessun accostamento con la malavita, tutt’altro) faremmo volentieri a meno di una simiglianza troppo stretta.

La ‘ndrangheta, insomma, è il caso di batterci tutti insieme per sconfiggerla anche da quelle parti, evitando che metta radici in terra mandrogna. Ancora ieri leggevo dati inquietanti su Mafia spa, che vi segnalo.

Riusciremo a respingere certi ‘prodotti culturali’, e a evitare che si impossessino anche del nostro territorio? Speriamo davvero di sì: in caso contrario, per la provincia di Alessandria si preannuncerebbero tempi ancora più drammatici.

E. G.