Palazzo Rosso: una corsa ingessata

Teoricamente a maggio gli alessandrini dovrebbero essere chiamati alle urne, per scegliere il nuovo sindaco. O, naturalmente, per confermare quello attuale, se Piercarlo Fabbio ribadirà l’intenzione di ricandidarsi (manifestata a novembre), e se non subentreranno altri impedimenti, di cui ben sappiamo.

Ci piacerebbe ricominciare a parlare un po’ di politica, senza intrecciarla a Corte dei Conti e Procura, anche se è maledettamente difficile. Comunque, con una decina di candidati già in campo,  e qualche altra sorpresa che potrebbe ancora arrivare, indubbiamente la campagna elettorale è destinata nelle prossime settimane a scaldare i motori.

Finora sono stati da un lato il web, e dall’altro i cartelloni 6×3 appesi in giro per la città (non sottovalutiamone la portata: almeno il 50% degli alessandrini conosce Internet solo per sentito dire) a proporre agli elettori volti, slogan e sorrisi. Dall’avanti popolo (padano però, su sfondo verde) di piciista memoria,  alle facce dei vari Barosini, Parise, Vignuolo. Scusandomi naturalmente se dimentico qualcuno, cito semplicemente i primi che mi vengono in mente.

La vera incognita è, naturalmente, cosa succederà nella meta campo del centro destra. Fabbio si ricandiderà davvero e, nonostante tutto quanto è accaduto in questi mesi, otterrà l’appoggio del Pdl, e magari anche un ripensamento leghista dell’ultima ora?

Oppure il Carroccio sceglierà la strada della candidatura solitaria (Molinari o Cuttica di Revigliasco?), con l’obiettivo di “smarcarsi”, e di consolidare un rapporto forte con il proprio elettorato? E in questo secondo caso, chi sarebbe il candidato del Pdl? Sempre Fabbio, oppure un nome diverso? E ancora: Fabrizio Priano, che è il numero uno in Piemonte dell’associazione Riformisti Italiani di Stefania Craxi, resterà nel Pdl o ppure no? La Craxi risulta già esserne uscita, se le cronache dicono il vero. E il movimento potrebbe presto farsi partito, e battere strade nuove, o antiche. Vedremo.

Sul fronte del centro sinistra, non credo di essere l’unico ad essere stupito per il silenzio a oltranza, nelle scorse settimane, della candidata Rita Rossa, rispetto alle vicende di Palazzo Rosso. Garbo istituzionale? Patto di non belligeranza, magari nella consapevolezza che tra pochi mesi i ruoli tra Rossa e Fabbio potrebbero invertirsi? Oppure una scelta strategica, di fronte ad una precedente sovra esposizione mediatica (penso alla vicenda dei Grigi, ma non solo) che rischiava di diventare un boomerang per la candidata del Pd e dei suoi alleati?

Chissà: vedremo se Rita Rossa tornerà presto a farsi sentire. Così come cercheremo di capire le intenzioni dell’Italia dei Valori, le cui diatribe interne ad un certo punto sono sembrate prioritarie rispetto alle prossime comunali. Eppure l’Idv dovrà prima o poi battere un colpo. Così come siamo curiosi di capire se il Movimento 5 Stelle riuscirà ad estrarre dal cilindro un nome capace di essere qualcosa in più che semplice testimonianza, e se Mara Scagni alla fine scenderà in campo, e al fianco di chi. Per ora la delusione più evidente sembra quella di TuAlessandia, l’associazione politica messa in piedi dall’ex sindaco e leader socialista Felice Borgoglio: un anno fa se ne parlava come di un soggetto alla ricerca di un candidato ‘forte’, capace di sparigliare i giochi. Ora ogni settimana salta fuori il nome di qualche ipotetico big che, di fronte alla proposta di candidatura a sindaco, avrebbe risposto “no, grazie”. Che alla fine il compito finisca per toccare allo stesso Borgoglio, alla sua attuale compagna o all’ex presidente dell’Alessandria calcio Gianni Bianchi? Non resta che attendere sviluppi, e commentarli.

E. G.