Nel cerchio ci sono 8 imputati, che rischiano fino a 15 anni di reclusione. Sarebbe la quadratura del cerchio se Solvay riuscisse a dimostrare che l’acqua in falda non è avvelenata: cadrebbe il primo capo di accusa (doloso). E, di conseguenza, cadrebbe il secondo: dolosa omessa bonifica. Anzi, con una fava la multinazionale belga prenderebbe anche un terzo piccione: non avrebbe nessun obbligo di bonifica per il futuro, né risarcimenti, cioè risparmierebbe milioni a palate.
Se proviamo, però, a invertire l’ordine logico ci accorgiamo subito che il cerchio resta rotondo: se da 10 anni Solvay è (dis)impegnata in operazioni di messa in sicurezza, se le chiama “progetti di bonifica”, se accusa gli Enti locali di ostruzionismo, se stanzia presunti milioni per un ulteriore progetto che definisce “bonifica” e che durerebbe altri 20 anni, che cosa è provato? E’ provato che Solvay ha sempre ammesso la necessità della bonifica e dunque ha sempre ammesso l’avvelenamento delle acque, pur attribuendolo ad Ausimont, dalla quale ingenuamente avrebbe acquistato il cadavere. Così direbbe la logica. Ma ritorniamo pure alla logica del pool degli avvocati difensori Solvay. Che fanno dire ai consulenti: l’acqua è ed è sempre stata potabile. Ebbene, chiunque di noi può andare su Internet e verificare: cromo esavalente, solventi clorurati, cloroformio, tetrafluoroetilene, arsenico, nichel, selenio, clorofluoruri, solfati, ddt, bromoclorometano, bromoformio, dicloroetano, dicloetilene, tetracloroetano, tetracloroetilene, tetracloruro di carbonio, tricloroetano, tricloroetilene, acido perfluoroottanoico.
Chiunque verifica: è scientificamente assodato che sono tutte sostanze altamente tossiche, cioè danneggiano gravemente l’organismo con patologie acute e croniche, e che sono definite cancerogene a vari livelli, dal possibilmente al probabilmente al sicuramente carcinogene. Riassumendo: tossicità, cancerogenicità, mutagenicità, teratogenicità. Attenzione: le tabelle considerano queste sostanze una per una. A Spinetta Marengo siamo addirittura in presenza di un cocktail di almeno 21 veleni! Nel cocktail reagiscono, interagiscono tra di loro, gli effetti tossici e cancerogeni si combinano, non solo si sommano ma si moltiplicano. Un mix devastante per la salute. Su Internet, digitando Erin Brockovich e Zhang, chiunque verifica che non è vero, come sostiene Solvay, che il cromo esavalente è cancerogeno solo se inalato e per contatto: almeno dal 1987 è ufficiale che lo è anche quando bevuto, come dimostrato dall’indagine epidemiologica cinese e dall’astronomico risarcimento (333 milioni di dollari) dell’americana PG&E a 634 vittime di cancro.
Conclusione: Medicina democratica, che qui rappresento, si definisce Movimento di lotta per la salute e, come tale, non per vendetta, ritiene congrue le pene previste per i reati imputati e dunque irrisolvibile la quadratura del cerchio che Solvay pretende dalla Corte di Assise di Alessandria. Chi scrive ha ingerito l’acqua per 35 anni, se gli avessero detto che proveniva da sotto quella spugna che è la fabbrica: non avrebbe bevuto ai rubinetti e mangiato in mensa, e avrebbe denunciato il fatto pubblicamente. Nei servizi riservati ai dirigenti siamo, oggi, venuti a conoscenza che era apposto il cartello “Acqua non potabile”. Non è, questo, dolo?
Annotiamoci i “consulenti” Solvay ai quali è affidata la quadratura del cerchio. Francesco Messineo che spaccia per spese di ricerca perdite idriche la manutenzione ordinaria. Patrizia Trefiletti che dice che i pozzi erano inquinati ma la falda no. Fabio Colombo che definisce “bonifica” le discariche, non sa che il terreno può essere asportato e disinquinato in loco, dice che l’inquinamento dell’ex zuccherificio proviene dall’Appennino, dice che ha presentato il nuovo progetto bonifica qua e là ma non specifica le pernacchie ricevute, dice che ha piantato erbette che mangerebbero i veleni. Vincenzo Francani che non ha ancora imparato che Solvay si legge solvè e non solvei, dice che solvei è stata ingannata da Ausimont ma in fondo neppure tanto visto che l’acqua è pura e salutare, che Solvay va considerata un benefattore dell’umanità per tutti i soldi che ha speso senza necessità emergenziale. Tommaso Dragani che dice che non ha senso la “soglia zero” di tossicità, anzi il corpo reagisce ai veleni, recupera, compensa, rattoppa, alla fine si vaccina e sta meglio, che non è sicuro al 100% che a tutti quelli che assumono cancerogeni venga un tumore. Infatti non a tutti quelli che fumano viene il cancro, non a tutti i casalesi è venuto il mesotelioma. Carlo Zocchetti che dice che il cromo esavalente bevuto è cancerogeno solo in Cina ma non a Spinetta Marengo.
Lino Balza – Medicina Democratica Alessandria