Riccardo Rovida: “Non solo pasticceria, ma banqueting da Roma alla Costa Azzurra”. Sempre con Alessandria nel cuore!

Riccardo Rovida: “Non solo pasticceria, ma banqueting da Roma alla Costa Azzurra”. Sempre con Alessandria nel cuore! CorriereAl 1“Siamo davvero un circo itinerante, e promuoviamo costantemente il nome di alessandria in buona parte del nord Italia, ma spesso anche a Roma, e in tutta la Costa Azzurra”. Conversare con  Riccardo Rovida all’interno della sua pasticceria, che tutti gli alessandrini ben conoscono (Rovida Signorelli, sotto i portici di piazza Garibaldi) sarebbe praticamente impossibile, perché si verrebbe interrotti da qualche cliente/amico ogni trenta secondi. Molto meglio passare a trovarlo nel ‘quartier generale’ dell’azienda, nella zona industriale D4 (quella sulla strada per Casalbagliano, per intenderci) una domenica mattina, quando le attività di produzione proseguono a ritmo un po’ rallentato, e c’è il tempo per una chiacchierata tranquilla, indispensabile per far emergere una storia di impresa famigliare plurigenerazionale (“rappresento la quarta generazione, tutto cominciò con il mio bisnonno materno, che si chiamava Signorelli: da cui il doppio cognome, a cui siamo legatissimi e che è un po’ il nostro ‘marchio’ di fabbrica’) che rappresenta un’eccellenza alessandrina a tutto tondo, e di quelle ‘da esportazione’: come testimonia anche il sito web aziendale in inglese e in francese.

Rovida Signorelli non è solo l’elegante pasticceria, luogo di riferimento e di Riccardo Rovida: “Non solo pasticceria, ma banqueting da Roma alla Costa Azzurra”. Sempre con Alessandria nel cuore! CorriereAl 2‘culto’ da generazioni in città, ma uno dei marchi italiani di banqueting (“da non confondersi con il catering, che è davvero un’altra cosa: noi organizziamo ‘chiavi in mano’ ricevimenti, di qualsiasi livello e dimensioni, in case private, palazzi storici, ville, castelli. Non portiamo semplicemente i vassoi con il cibo: la cucina nasce in gran parte lì, sul posto, e in base alle esigenze specifiche del committente”) più conosciuti non solo nel nord Italia, ma in ambienti esclusivi della ‘romanità’, e soprattutto della Costa Azzurra, Principato di Monaco incluso (“in effetti siamo particolarmente apprezzati da membri della famiglia reale, non lo nego”, sorride l’intervistato). Proviamo allora a farci raccontare, e a raccontarvi, la storia e soprattutto i progetti di questa bella realtà, e a capire cosa pensa Riccardo Rovida dell’Alessandria del 2017.

 
Riccardo Rovida: “Non solo pasticceria, ma banqueting da Roma alla Costa Azzurra”. Sempre con Alessandria nel cuore! CorriereAl 4Dottor Rovida, il vostro è un marchio legato indissolubilmente alla storia di Alessandria. Eppure siete anche un brand ‘da esportazione’: come avete fatto?
La pasticceria la fondò il mio bisnonno materno (che era Signorelli, appunto: da cui il doppio nome, ndr) nel 1886, addirittura. Da allora abbiamo cambiato non so quante sedi, fino a quella di oggi sotto i portici di piazza Garibaldi. Per farle la storia dell’azienda ci vorrebbero le mie zie: oggi hanno 95 e 94 anni, e hanno lavorato in azienda fino a 4-5 anni fa. Spero di aver presto da loro, e anche da mia nonna che è mancata nel 1991, a 87 anni, e ha lavorato praticamente fino alla fine. In ogni caso, direi che l’evoluzione vera comincia negli anni Ottanta. Io arrivo in azienda nel’82-83, assolutamente digiuno sia di cucina che di gestione aziendale. Ma con tanta passione e volontà, e con il supporto prezioso di mio padre: che di mestiere ha sempre fatto il dirigente d’azienda, viaggiando anche molto, ma che ad un certo punto, in pensione, mi ha certamente aiutato a crescere con consigli preziosi.

Com’era l’Alessandria degli anni Ottanta Riccardo? Ce la ricordiamo bella solo che noi che all’epoca avevamo intorno ai vent’anni, oppure…
(sorride, ndr) No, credo che fosse oggettivamente una città migliore di oggi, per tanti motivi. Probabilmente semplicemente era un’Italia migliore di oggi, con voglia e anche possibilità di fare. Alessandria comunque aveva qualità enormi, e potenzialità che non solo non abbiamo saputo coltivare, ma sono state in buona parte dissipate.

Ci torniamo: prima però ci racconti l’evoluzione aziendale..Riccardo Rovida: “Non solo pasticceria, ma banqueting da Roma alla Costa Azzurra”. Sempre con Alessandria nel cuore! CorriereAl
Fino a quel tempo avevamo in città anche il laboratorio, non solo la pasticceria. Ma, semplicemente, non c’erano le più condizioni logistiche, e di viabilità, per rimanere lì. Decidemmo allora di sdoppiarci: nel 1990 aprimmo la sede direzionale, con il laboratorio e la cucina, alla D4, in via Einaudi (sulla strada per Casalbagliano), e quasi in parallelo, nel 1991, trasferimmo la pasticceria nella sede attuale: da via Caniggia, dove avevamo spazi molto ampi, e dove eravamo dal 1962. Cito a memoria, naturalmente. Il progetto in quel momento era di aprire, nel giro di qualche anno, diverse pasticcerie sul territorio extra-alessandrino, fuori provincia: ma con il cuore pulsante e la produzione appunto alla D4.

Invece cos’è successo?
Ci è esploso fra le mani il business del banqueting, nel quale ci siamo rapidamente ritagliati, lo dico con orgoglio, un ruolo di primo piano non solo a livello locale, ma presso una clientela di fascia alta non solo nel famoso triangolo Torino-Milano-Genova, ma anche a Roma e Firenze: e poi in tutta la riviera di Levante e di Ponente, e in Costa Azzurra, fino a Montecarlo.

Dove siete molto apprezzati anche dalla famiglia reale…
Non lo nego, e questo evidentemente significa che sappiamo fornire una cucina (praticamente tutta sul posto, e realizzata su misura rispetto alle esigenze del committente, curando tutto l’allestimento del ricevimento: c’è una bella differenza rispetto al tradizionale catering) apprezzata e di qualità. Peraltro in Costa Azzurra l’80% dei nostri numerosi clienti è italiano. Ma anche i francesi apprezzano la nostra cucina, e i piatti piemontesi in particolare: anche perché, me lo faccia dire, la cucina francese non regge proprio il confronto. A parte la fascia ‘altissima’, non esiste oltralpe un mercato diffuso di trattorie e ristoranti a prezzo abbordabile, come è invece da noi. Una cultura del buon cibo di cui dobbiamo andare orgogliosi: è un’identità importante.

Lei ha studiato cucina?
Assolutamente no: autodidatta puro, sia sul fronte della cucina che come imprenditore. Sono entrato in collegio (al Carlo Alberto di Torino: grande palestra non solo di studio, ma di vita), e poi ho studiato Scienze Politiche: quindi sono entrato in azienda, intorno al 1983, da assoluto neofita. Ma ho avuto cammin facendo la fortuna di incontrare tre grandi maestri, che cito volentieri. Il primo fu un allestitore ligure, Angelo Casassa: è un po’ più vecchio di me, e si è ritirato da tempo, non vive più in Italia. Da lui, non lo nego, ho rubato molto, e gliel’ho sempre riconosciuto: fu lui a spiegarmi la differenza fra catering e banqueting, e il valore dell’allestimento e del servizio. Mentre il secondo maestro si chiamava Silvio Salza, titolare all’epoca di una grande pasticceria in Toscana, la Federico Salza: un maestro per tutto il settore, si è battuto a lungo per avere anche un riconoscimento contrattuale, giuridico e sindacale, del nostro lavoro, e dei contratti ‘a chiamata’, assolutamente indispensabili in un’attività ‘flessibile’ come la nostra.

Bruni ai fornelliE il terzo maestro, dottor Rovida?
Il terzo è un nome che tutti gli alessandrini conoscono e amano: Luigino Bruni. Non solo un cuoco, ma un vero alfiere della cultura gastronomica di casa nostra. Luigino mi ha insegnato molto, e sono davvero contento di averlo coinvolto anche nel 2016, in occasione del Festival degli agnolotti che è stato organizzato in città.

La vostra è una vera e propria azienda: quante persone lavorano per Rovida Signorelli, e come va il business?
Abbiamo una ventina di dipendenti fissi, alcuni dei quali altamente qualificati: per tutti cito il mio braccio destro Guido Cosola, mio braccio destro, che mi affianca in molte attività delicatissime, tra cui gli aspetti di relazione con la clientela e marketing: che abbiamo sempre gestito direttamente, perché crediamo al passa parola, e ai rapporti umani diretti. Il settore vive un momento delicatissimo: mi spiace ribadirlo, ma in questo paese fare impresa, anche nel nostro comparto, sta diventando impossibile, per scelta dello Stato. Non contesto le tasse, sia chiaro: che pure sono ad un livello spropositato. Dico che non si possono imbrigliare le aziende con mille lacciiuoli burocratici, e balzelli di ogni tipo che prescindono completamente dal fatturato, e poi pretendere che gli imprenditori stringano i denti, e tengano duro rischiando sempre e solo del loro.

Detto da un imprenditore di quarta generazione, e con un brand di successo, e anche ‘da esportazione’, fa davvero un certo effetto…
Guardi, i miei figli hanno 13 e 16 anni, ed è presto per pensarci. Soprattutto, al momento opportuno saranno loro a decidere: ma davvero se la situazione italiana dovesse rimanere quella di oggi, o addirittura peggiorare, non so se auspicare che ci sia una quinta generazione aziendale. Forse non ne varrebbe davvero la pena….

I commercianti alessandrini però ce la stanno mettendo tutta…Ascom, qui comincia il futuro! Presentati a Palazzo Monferrato tutti i progetti del 2017 CorriereAl
Assolutamente sì: ne sono orgoglioso, e per quanto posso dò sempre volentieri una mano. In Ascom sono un semplice iscritto, avendo davvero tempo zero persino per la mia vita privata, però davvero la nuova generazione di colleghi commercianti impegnati in prima linea, a partite dal presidente Ferrari, e il nuovo management associativo, stanno davvero facendo miracoli, e mi auguro che il 2017 prosegua con lo stesso entusiasmo del 2016, e ovviamente ci porti risultati concreti e tangibili.

Questo è anche l’anno delle elezioni comunali, Riccardo: lei un pensierino all’impegno politico non l’ha mai fatto?
(sorride, ndr) Per carità, penso di non essere davvero ‘tagliato’ per simili incarichi. Da cittadino, e da commerciante, non posso però non pensare a com’era Alessandria quarant’anni fa, e come è oggi, e constatare un drammatico declino. Colpa solo della situazione generale? Io non credo: chi ha gestito la città in questi decenni, senza fare distinzioni di sorta, condivide serie responsabilità, la classe politica fa acqua da tutte le parti. E pensare che Alessandria ha una posizione davvero strategica, potrebbe essere collegata a Milano con collegamenti ultrarapidi, e invece…
Però davvero non possiamo che incrociare le dita, e sperare che la situazione migliori. Noi la nostra parte cercheremo di farla, facendo il nostro mestiere meglio che possiamo.

Riccardo Rovida: “Non solo pasticceria, ma banqueting da Roma alla Costa Azzurra”. Sempre con Alessandria nel cuore! CorriereAl 5E il mare, dottor Rovida? Tutte le grandi fotografie di barche che ci sono nel suo ufficio ci fanno pensare ad un marinaio provetto: è così?
(sorride, questa volta con orgoglio, ndr) E’ una passione grandissima, fin da quand’ero ragazzo, e la sto trasmettendo anche ai miei figli. Con mio nipote, figlio di mia sorella, ci sono riuscito: si chiama Corrado Rossignoli, ed è un apprezzato velista professionista. E pensare che, da bambino, aveva paura di tuffarsi in mare dalla barca! Andare per mare è straordinario: un’esperienza fondamentale anche per creare spirito di gruppo, le assicuro. In barca saltano le gerarchie, conta soltanto cosa sai fare in quel momento: un’esperienza che consiglio a tutti.

Ettore Grassano