“I grillini alessandrini sono troppo morbidi: è sufficiente che Rita Rossa o Mazzoni li richiamino all’ordine, e scattano sull’attenti”.
Ma anche: “questi grillini sanno solo protestare, come nel caso della collina di Valle. Ma se hanno in mano elementi di rilevanza giudiziaria, che si rivolgano al tribunale”.
O ancora: “un po’ spenti questi grillini, e soprattutto eterodiretti da Paolo Bellotti“.
Questi alcuni (non tutti) dei commenti raccolti nei giorni scorsi, dopo un mese o poco più di attività del nuovo consiglio comunale di Palazzo Rosso.
Comunque la pensiate, questi e altri punti di vista sono la dimostrazione di quanto il Movimento 5 Stelle sia centrale nel dibattito politico nazionale (si veda il caso di Parma), ma anche in quello di casa nostra.
Del resto, i sondaggi più o meno di regime (nel caso si votasse con questa legge elettorale, e con questo numero di parlamentari) dicono che le truppe di Beppe Grillo passerebbero da 0 a 100 parlamentari (alla Camera), ed è lecito pensare che sia una stima per difetto. Per cui, davvero, si tratta di attenzione più che giustificata.
Su scala locale, a me pare che sia prematuro esprimere giudizi e valutazioni. Conosco superficialmente, per averli intervistati, Malerba e Cammalleri, mentre non ho mai incontrato (ma certamente capiterà presto) il terzo consigliere Di Filippo.
Probabilmente c’è, riguardo a loro come agli amministratori parmensi, un equivoco di fondo: ossia, più o meno inconsciamente, tutti noi ci aspettiamo che ogni esponente 5 Stelle debba avere la vis polemica, la forza comunicativa e l’aggressività di Beppe Grillo. Che però, nel bene e nel male, è un unicum, e una star. Via via stiamo scoprendo invece che i 5 Stelle (ma loro lo hanno sempre detto, a saperli ascoltare) sono invece cittadini comuni, ognuno con un proprio modo di presentarsi, e ovviamente con un bagaglio personale che non è, mediamente, quello del politico navigato. Del resto gli italiani li stanno scegliendo per questo, dopo un’overdose di politica “politicante” da cui cercano di liberarsi.
Giusto quindi tenere i riflettori puntati sull’operato dei 5 Stelle, anche di casa nostra. Ma diamo loro il tempo di orientarsi, e di mettere a punto una linea politica, e proposte concrete.
Sappiano, però, che sono loro gli osservati speciali del nuovo consiglio di Palazzo Rosso: un privilegio, e anche una responsabilità.
E. G.