Polvere di stelle [Il Flessibile]

caruso4di Dario B. Caruso.

Tramonta il tremendo bisesto 2016 anno domini.
Abbiamo assistito a cambiamenti epocali a livello planetario.
Abbiamo vissuto illusioni e disillusioni a livello nazionale.
Abbiamo visto ascendere ai più alti scranni comunali nuovi volti, molti dei quali femminili, in cui sono state riposte grandi speranze.

A livello locale un esempio su tutti, il Sindaco di Roma.
Virginia, un nome che evoca l’antefatto al clima natalizio, un’annunciazione attesa da tempo.
Raggi, un cognome che ha il sapore della luminosità di un sole nascente.
Insediamento.
Crepe nel sistema.
Ingenui errori (o adeguamento al sistema?).
Si appanna la trasparenza tanto decantata da Grillo Parlante & soci e lentamente il castello di carte si sgretola.
Le stelle comete, puntali degli alberi della Città Eterna, divengono stelle cadenti in questo capodanno italiano fatto di austerità, luci a led e pochi mortaretti.

flex_natale_2016A livello nazionale episodi paradossali.
Si riaffacciano alla ribalta vecchi politici, scalzati temporaneamente dalla nuova generazione che ha avuto la forza a parole (rottamazione) ma non la forza di dar loro il colpo di grazia.
Poveri… sono stati lasciati ai bordi della bouvette per qualche mese, sofferenti, a guardare i nuovi sbagliare le regole base della buona politica, che sono: parole misurate, promesse dette a metà, un colpo al cerchio e l’altro alla botte, sorrisi moderati, no personalizzazione.

Spostiamo l’ottica sul pianeta.
Il più potente del mondo non sarà quell’uomo nero dai capelli brizzolati che preannunciava dalla Casa Bianca la fine dei pregiudizi, bensì un incrocio tra John Wayne e Elvis Presley con sfumature di Ku Klux Klan e il dopobarba al whisky che dalle terrazze del grattacielo di New York asperge testosterone.

Tramonta il 2016 con il tramonto di tante idee.
Tornare indietro, a volte, può essere salutare soprattutto se si smarrisce la strada.
Per il 2017 dunque recuperiamo le briciole sparse sul cammino fatto, briciole sottili come sottile è la polvere di stelle.
Facciamoci coraggio e indietreggiamo.

Intanto mi risuona in testa la canzone di Nat King Cole:
“…in my heart it will remain
My Stardust memories
The memories of love’s refrain”.