Coldiretti Alessandria: “Dopo l’alluvione di novembre ci vuole lo stato di calamità”

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La richiesta di stato di calamità deve essere approvata, e in fretta. L’alluvione del 25-26 novembre ha provocato ingentissimi danni all’agricoltura di Alessandria e provincia. La piena di fiumi e torrenti ha inondato moltissimi terreni, ovviamente quelli posti fra gli argini dei principali corsi d’acqua, ma anche quelli adiacenti a rii o semplici canali di deflusso mal funzionanti.

Il settore agricolo segna danni molto significativi, con la perdita di terreni, molti dei quali non più ripristinabili e il danneggiamento di parecchie strutture, non ultima la perdita di serre e impiantamenti.

Seppure siano giunte rassicurazioni da più parti, nonché la visita sui luoghi danneggiati e incontri da parte dell’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, occorre individuare quanto prima forme di risarcimento dei danni, al fine di intervenire tempestivamente a supporto dei bilanci economici delle imprese agricole. Coldiretti segue e monitora giornalmente gli agricoltori in difficoltà, anche per determinare l’ammontare complessivo dei danni e per poter sollecitare a ragion veduta le istituzioni affinché decretino lo stato di calamità naturale per il settore agricolo.

“Molte aziende sono ancora in ginocchio. Siamo in attesa dello stato di calamità – rileva il presidente di Coldiretti Alessandria, Roberto Paravidino – cioè del primo passo per consentire alle amministrazioni pubbliche di individuare interventi finanziari specifici a supporto delle imprese agricole. Occorrono formule idonee a sostegno degli imprenditori per il risarcimento delle colture e dei terreni andati perduti, per il ripristino delle strutture e dei campi coltivabili. Siamo preoccupati non solo nell’immediato, ma anche per il futuro: è indispensabile ripristinare gli argini dei corsi d’acqua e procedere al riassetto del territorio”.

Oltre agli impegni già prospettati alla Regione Piemonte, circa l’adozione di corsie preferenziali per la bonifica dei terreni, permessi e concessioni varie, nonchè l’accesso ad agevolazioni e finanziamenti già previsti in linea generale per le imprese agricole, si attende un intervento risolutivo da parte del Governo centrale. “In questo momento di crisi per le imprese colpite dal maltempo è anche auspicabile un forte snellimento delle procedure burocratiche – evidenzia Paravidino – per non gravare ulteriormente su una situazione già difficile e far sì che si attivino in tempi brevi tutte le misure a sostegno delle nostre imprese”.

Il primo atto amministrativo atteso, rimane comunque, la dichiarazione dello stato di paravidinocalamità naturale per il settore agricolo: “Sinceramente – conclude il Presidente di Coldiretti Alessandria Paravidino – in questo momento, i titolari delle aziende agricole interessate dall’alluvione, hanno bisogno di un segnale significativo per non sentirsi abbandonati a se stessi in un momento così difficile. Molti stanno combattendo per non chiudere i battenti ed hanno bisogno anche di solidarietà da parte dello Stato”.

Di seguito riportiamo le richieste espresso da Coldiretti nel documento consegnato all’assessore Ferrero durante l’incontro che si è svolto venerdì scorso:

1) Dichiarazione immediata dello stato di calamità.
2) Applicazione del Dlgs 102/2004 e successive modificazioni con esclusione del vincolo della percentuale minima di danno della P.L.V.(30%).
3) Sospensione per un tempo congruo di tutti i pagamenti relativi a imposte, tasse e tributi; inoltre la sospensione di tutti gli adempimenti verso lo Stato, sia quelli volontari periodici, sia quelli coattivi o già azionati attraverso l’Agenzia delle Entrate, con I’invio di avvisi bonari o cartella esattoriale, (La sospensione e prevista dallo Statuto del Contribuente ai sensi dell’art. 9 della Legge 212/2000).
4) Sospensione del pagamento dei contributi previdenziali, sia quelli propri dei coltivatori diretti ed imprenditori agricoli sia quelli dei loro dipendenti.
5) Sospensione del pagamento delle rate di mutuo e possibilità di rinegoziazione degli stessi, in quanto l’alluvione e’ causa di forza maggiore.
6) Rilocalizzazione dei centri aziendali, come è avvenuto net 1994 nei comparti dell’artigianato, del commercio e dell’industria, con incentivi concreti a fondo perduto.
7) Possibilità di costruire argini a difesa dei centri aziendali.
8) Dichiarare questa aree come zone svantaggiate.
9) Inserimento, nell’attuale sistema assicurativo agevolato, dell’evento catastrofico dell’alluvione con le polizze multirischio.
10) Prevedere delle misure ad hoc nel PSR per queste aziende agricole e dare loro un grado di priorità nelle graduatorie di merito per accedere agli aiuti previsti.
11) Pagamento immediato della Pac e di tutte le misure previste dal Psr, per le aziende alluvionate che ad oggi non hanno ancora percepito questi aiuti.
12) Le aziende agricole presenti nelle aree golenali, per la loro funzione civica di salvataggio delle città debbano essere risarciti del 100% dei danni subiti alle strutture alle coltivazioni scorte ecc.