Il premier Matteo Renzi, che si crede il più furbo e intelligente degli italiani, vorrebbe convincerci che per risparmiare sulle spese pubbliche sia indispensabile mettere le mani sulla Costituzione... diminuendo la rappresentanza parlamentare o nominandola direttamente nelle segreterie di partito, sottraendo al popolo il potere decisionale.
Tralasciando il fatto che questo sia un ridicolo paravento a beneficio degli ingenui per ridurre, attraverso i cavilli inseriti nella modifica, le garanzie costituzionali che si tradurrebbero in vantaggi per gli amici di Renzi, ovvero banche e multinazionali… La sostanza del problema è che non devono essere eliminati i rappresentanti del popolo ma i loro privilegi, solo così si riducono le spese della pubblica amministrazione.
A maggior ragione in una città come Alessandria dove i conti pubblici sono ancora più drammatici di quelli nazionali, il politico non dovrebbe essere sinonimo di cicala, dissipatore ma dovrebbe responsabilizzarsi maggiormente, fare sacrifici, conscio delle difficoltà crescenti della maggior parte delle famiglie. Invece in una città dove si reagisce alla crisi festeggiando lussuosi ponti, il risparmio sembra qualcosa che va imposto agli altri, vedi l’aumento delle tasse comunali, mentre i benefici agli amministratori rimangono immutati. Conscio di questa situazione, il sottoscritto per tutta la durata del suo mandato come consigliere comunale ha rinunciato al gettone di presenza, ed è stato l’unico ad averlo fatto partecipando a tutte le sessioni di lavoro del Consiglio. Questo ha portato ad un risparmio per le casse del Comune e quindi degli alessandrini, di circa 20.000 euro.
Anche se l’impegno del proprio tempo dev’essere retribuito, in un momento di forte difficoltà come questo dove i cittadini affrontano duri sacrifici, una rinuncia sarebbe doverosa per tutti. E se l’esempio fosse stato seguito dagli altri consiglieri la cifra sarebbe di centinaia di migliaia di euro, permettendo, per citare un utilizzo importante, la sistemazione del manto stradale di tutte le strade disastrate. La politica dev’essere fatta da chi dà l’esempio, da chi è pronto a sacrificarsi per il bene pubblico. Questo vale anche per i dirigenti pubblici che a fronte di risultati se non disastrosi, mediocri… percepiscono stipendi esagerati, guadagnati sulla pelle, sul lavoro e i sacrifici dei contribuenti vessati da tasse a livelli assurdi.
Solo così riusciremo a venire fuori dal baratro creato da troppi anni di gestione allegra.
*Consigliere comunale di Alessandria