Ottria: “Finalmente il Piemonte ha una moderna legge sulle cave”

Ottria 5“La Regione Piemonte ha finalmente una buona legge sulle cave”, afferma il consigliere regionale alessandrino del PD Walter Ottria, che al provvedimento ha lavorato a lungo.
Mercoledì pomeriggio è finalmente terminato il percorso lungo quasi due anni della pdl n.165 “Disciplina delle attività estrattive: disposizioni in materia di cave” con la sua approvazione in aula; tutti favorevoli ad esclusione del M5S che non ha partecipato al voto.

La legge riordina ed amplia la disciplina in materia e ha l’ambizioso obiettivo di accordare le esigenze del settore estrattivo con la valorizzazione e la tutela ambientale, per troppi anni, in questo campo trascurate. Inoltre c’è un rafforzamento o l’inserimento ex novo di strumenti volti a limitare i comportamenti illeciti.

«E’ una legge adeguata e moderna – commenta il consigliere PD, Walter Ottria –, attesa dal 1978, che offre agli Enti Locali degli strumenti davvero funzionali per garantire un’attività produttiva che ha un grande radicamento in Piemonte, senza però dimenticare l’impatto che provoca a livello di consumo del suolo e di danni all’ambiente».

Il testo ha avuto un iter legislativo particolare perché la sua formulazione è passata attraverso un gruppo di lavoro informale, esterno alla Commissione competente, a cui ha partecipato un gruppo ristretto formato dai Consiglieri interessati, i tecnici dell’Assessorato competente e i funzionari della III Commissione.

«Il gruppo di lavoro ristretto – commenta Ottria, – ha permesso di lavorare in maniera proficua su un testo di base elaborato dal collega Rossi di Novara e che, data la complessità del tema, le sensibilità interessate e gli obiettivi ambiziosi, ha reso necessarie otto lunghe sessioni tecniche per arrivare ad una proposta che avesse la possibilità di diventare legge».

La Legge verte su tre punti fondamentali:

la programmazione, che avviene attraverso il PRAE, strumento coerente con gli altri strumenti di pianificazione territoriale ma sovraordinato agli stessi, è il riferimento per le attività estrattive e per il rilascio delle autorizzazioni delle stesse;

l’equilibrio tra attività estrattiva e ambente, che si persegue attraverso un sistema di incentivi economici al riciclo degli inerti, la tracciabilità e la possibilità di localizzare i materiali utilizzati per il riempimento, e disincentivi per il consumo di suolo.

Inoltre si incentiva il recupero dei siti estrattivi dimessi anche con finalità di valorizzazione di questo patrimonio a fini turistici, culturali e museali. In ultimo vengono previste sanzioni serie e certezza dei controlli un servizio di sorveglianza annuale e multe per chi scava abusivamente a partire dai 20mila: prima chi sgarrava pagava soltanto mille euro.

«La materia è davvero complessa e molto problematica, quando mi ci sono avvicinato due anni fa – ammette Ottria – non la conoscevo molto bene e ho deciso di interessarmene per motivi strettamente legati al tema ambientale e della legalità, più che altro relativamente al mio territorio, luogo in cui qualche problema in merito c’è stato e c’è ancora. Sono oggi contento di aver partecipato, di aver potuto studiare la materia e di aver dato il mio contributo a quella che è a mio avviso – conclude Ottria – una delle migliori leggi regionali di questa legislatura. E’ una giornata di cui essere soddisfatti».