I lavori del Terzo Valico toccano anche un tema assai delicato come la salute dei lavoratori, dei cittadini e la qualità dell’ambiente stesso.
“Priorità” è infatti la parola usata dai capigruppo in consiglio comunale Fabio Camillo (PD), Simone Annaratone (AL Centro), Diego Malagrino (Moderati) e Renzo Penna (Sinistra Ecologia e Libertà) nel corso dell’incontro con la stampa tenutosi mercoledì mattina, alla presenza anche del segretario cittadino PD Daniele Coloris, a Palazzo Rosso.
In vista dell’incontro di questo giovedì a Roma (sarà presente anche il primo cittadino alessandrino nonché presidente della Provincia Rita Rossa) tra il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e i governatori di Piemonte, Lombardia e Liguria per fare il punto sui lavori del Terzo Valico alla luce della recente inchiesta sui presunti appalti truccati che ha coinvolto la grande opera (non sarebbe da escludere un ritardo nei lavori o addirittura un blocco del cantiere ndr), cosa chiederanno le forze politiche della maggioranza cittadina in merito a tale, di certo non secondaria, problematica?
“Le questioni sul tappeto sono tante” dichiara Fabio Camillo, capogruppo PD alessandrino in consiglio comunale “unite dal comune denominatore di essere richieste che vengono dai sindaci del territorio interessato (Alessandria, Arquata Scrivia, Fraconalto, Novi Ligure, Pozzolo Formigaro, Serravalle Scrivia, Tortona, Voltaggio, Carrosio, Gavi, Vignole Borbera ndr) per continuare ad essere sicuri che le procedure seguite per il conferimento di materiale nei siti del territorio provinciale ma anche la lavorazione, o meglio l’estrazione, per quanto riguarda i comuni del basso alessandrino e della zona vicino alla Liguria continuino ad essere garantiti. Chiaramente tutto ruota intorno ai controlli. Io credo che giovedì il sindaco chiederà direttamente al Ministro Del Rio e a tutti i soggetti interessati di spostare sul territorio l’Osservatorio Ambientale, di dargli maggiori poteri, di poter intervenire direttamente sulle procedure seguite dal General Contractor o dagli appaltatori dell’opera e di rafforzare il ruolo di Arpa, destinandole maggiori risorse e mettendola in condizione di poter assumere nuovo personale affinché i controlli a campione siano molto più serrati rispetto a quanto accadeva, ed accade, sino ad ora”.
“Sullo sfondo” ha proseguito il capogruppo PD “rimane la grande questione tutta in mano alla politica nazionale rispetto ai limiti della legge Obiettivo (lo strumento legislativo che stabilisce procedure e modalità di finanziamento per la realizzazione delle grandi infrastrutture strategiche in Italia, emanato durante il governo Berlusconi II ndr) che già Raffaele Cantone definì ‘criminogena’ e che sono limiti molto grossi come emerso da quest’ultima inchiesta ma anche da altre inchieste avviate in materia di opere pubbliche. Dunque anche il discorso dei controlli a monte che a tutt’oggi dipendono in buona parte dallo stesso soggetto controllato, dallo stesso General Contractor e dai suoi stessi laboratori e personale. I controlli devono essere controlli terzi, controlli pregnanti. In questo senso occorre che i poteri del General Contractor siano limitati e riportati completamente sotto il controllo pubblico.”
Roberto Cavallero