«Italia sì, Italia no, Italia gnamme, se famo du spaghi. Italia sob, Italia prot, la terra dei cachi»
La Terra Dei Cachi, Elio e le Storie Tese
La battaglia tra i sostenitori del referendum costituzionale e i suoi detrattori ha onestamente un che di sordido e inespresso.
Provo a spiegarmi. E’ come se le posizioni in campo fossero necessariamente ed esclusivamente due: da una parte, quella degli indifferenti, che proprio per la loro disillusione non andranno a votare, “tanto è lo stesso”. Dall’altra, quella dei guelfi e ghibellini, ognuno arroccato sulla propria torre di ragione, indiscussa e indiscutibile.
E così, una questione relativamente importante (non è questione di vita o di morte, per fortuna) come quella delle riforme costituzionali finisce con il diventare il solito derby all’italiana.
Anche chi prova ad approfondire gli argomenti del referendum si trova inevitabilmente coinvolto nel giochino; al punto che se un Mario Monti qualunque (si fa per dire) dichiara il suo “no” alle riforme, ecco che subito dall’altra parte scatta la dietrologia, il sospetto che quella del senatore a vita (e non molto amato presidente del Consiglio) sia una dichiarazione pilotata, ovviamente a favore del “sì”.
Perché ci stiamo scannando un po’ ovunque su una questione che fino a non molto tempo fa sarebbe stata appannaggio di professoroni ed esperti? E’ forse maturata la nostra coscienza civica, è aumentato il nostro amore per la res publica?
Non credo. Ci siamo solo posizionati sulle due curve opposte dello stadio, e da tifosi senza squadra urliamo e ci dimeniamo contro chi abbiamo di fronte. Sperando di prevalere, augurando che l’altro soccomba e soffochi. “L’altro”, ormai, è solo un nemico, qualunque cosa dica.
“Recuperare interamente il senso del vivere insieme”: lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante le celebrazioni per il 70° della Repubblica Italiana. Ora, a me Mattarella non fa impazzire (lo vedete, ci sono cascato subito: anche per me l’altro è potenzialmente un nemico). Ma il punto, almeno in questo caso, lo ha centrato: abbiamo perso il senso del vivere insieme, e dunque del dialogo vero e senza pregiudizi.
Se non lo recupereremo, ogni occasione di confronto, soprattutto in politica, si ridurrà a questo: Italia sì, Italia no. La terra dei cachi, appunto.