La vergognosa decisione del Consiglio Regionale di abrogare la Legge Regionale 70/96 non ci fermerà di sicuro. Anche se la Legge Finanziaria deve ancora essere approvata ed il referendum annullato con uno specifico provvedimento, è ovvio come la situazione abbia preso una piega a noi sfavorevole.
L’opinione pubblica è ormai convinta che il referendum non si farà più, per cui, anche nel caso – improbabile ma non impossibile – che la situazioni si ribalti, le difficoltà per noi diverrebbero praticamente insormontabili. Non fosse altro che per la drammatica riduzione dei tempi a nostra disposizione per la campagna elettorale.
Non ci diamo comunque per vinti.
Intanto valuteremo tutte le strade legali per riprenderci il referendum (e soprattutto la democrazia): al momento non escludiamo nemmeno denunce penali (per violazione dell’articolo della Costituzione che prevede i diritti civili della popolazione).
Saranno comunque i nostri legali ad indicarci quale sarà la strada più proficuamente percorribile.
Per il momento, tuttavia, ogni attività propagandistica è sospesa: non avrebbe infatti senso volantinare o fare banchetti in una situazione come l’attuale.
Venerdì pomeriggio, e soprattutto lunedì sera, ci ritroveremo e valuteremo con calma quali siano le risposte più adeguate da predisporre.
Sospendiamo l’attività, ma non smobilitiamo.
Anzi, se possibile ci impegneremo ancora di più di quanto abbiamo fatto fino ad ora. Ormai non è più solo una battaglia a difesa degli animali selvatici, ma soprattutto della democrazia e dei diritti dei cittadini, ignobilmente calpestati da Cota, Sacchetto e compari.
Comitato Referendum Caccia